Bene e male: differenze tra le versioni

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*È vero che, e nello ordinare una republica ed in ogni altra faccenda, si debbe ordinare le cose in modo che chi volessi fare male, non possa, non perché sempre tutti gli uomini siano cattivi, ma per provedere a quelli che fussino cattivi; e s'ha a considerare in questa materia, che gli uomini tutti sono per natura inclinati al bene, ed a tutti, ''data paritate terminorum'', piace più el bene che 'l male; e se alcuno ha altra inclinazione, è tanto contro allo ordinario degli altri e contro a quello primo obietto che ci porge la natura, che più presto si debbe chiamare monstro che uomo.
*L'imitazione del male supera sempre l'esempio, come per il contrario l'imitazione del bene è sempre inferiore.
*Però chi al presente si priva di uno bene, o si sottomette in uno male per paura di quello che ha a venire, si inganna spesso, perché molte volte quello di che dubitava non viene, e si truova sanza proposito per timore vano ed incerto avere patito di presente.
*Se di alcuno si intende o legge che sanza alcuno suo commodo o interesse ami più el male che el bene, si debbe chiamare bestia e non uomo; poi che manca di quello appetito che naturalmente è commune a tutti gli uomini.