Elegie funebri dai film: differenze tra le versioni

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*Questo povero vecchio ha vissuto la sua vita e adesso ha finito. Io non so se fosse buono o cattivo, e poi non importa. Una volta ho letto una poesia che diceva: "Tutto ciò che vive è sacro". Ma io non compiango questo povero vecchio che è morto, perché lui sta bene. Se dovessi pregare, pregherei per voi che siete vivi e non sapete dove andare. Il nonno invece non ha più pensieri di questo genere. La sua strada è finita ormai, quindi copritelo e lasciatelo in pace. (''[[Furore (film)|Furore]]'')
*Raccontavo a Gamora che quando ero piccolo fingevo che David Hasselhoff fosse mio padre, è un cantante e un attore della Terra, un tipo famoso. Una cosa mi ha colpito: Yondu non aveva una macchina che parlava, ma aveva un freccia volante. Non aveva la bellissima voce di un angelo, ma fischiava come un angelo. E sia Yondu che Hasselhoff vivevano avventure cazzute e rimorchiavano donne bellissime e combattevano con i robot. E nel tempo, David Hasselhoff è finito per diventare mio padre. Invece eri tu, Yondu. Avevo un padre in gamba. Quello che vorrei dire è che a volte quello che cerchi per tutta la vita è sempre stato lì al tuo fianco, e non l'hai capito. (''[[Guardiani della Galassia Vol. 2]]'')
*Sette ore fa abbiamo dato il via a questa spedizione con duecento persone tra le migliori che io abbia mai conosciuto. Noi siamo quello che rimane. Non vi addolcirò la pillola, signori: siamo in una situazione di emergenza; ma abbiamo affrontato le rapide altre volte, ne siamo venuti fuori con o senza pagaie. Non vedo perché ora dovrebbe essere diverso. D'ora in avanti faremo doppi turni, tutti, e tutti daremo una mano, sempre. Le nostre speranze di sopravvivenza dipendono da lei, signor Thatch. Da lei e da quel suo libro. (''[[Atlantis - L'impero perduto]]'')
*Sfortunatamente io non ho più parole. Spero mi perdonerete se delego i miei sentimenti alle parole di uno splendido poeta omosessuale, [[Wystan Hugh Auden|Wystan Auden]]. Dedico questa poesia al mio Gareth: ''Fermate gli orologi, tagliate i fili del telefono e regalate un osso al cane, affinché non abbai. Faccia silenzio il pianoforte, tacciano i risonanti tamburi, che avanzi la bara, che vengano gli amici dolenti. Lasciate che gli aerei volteggino nel cielo e scrivano l'odioso messaggio: lui è morto. Guarnite di crespo il collo bianco dei piccioni e fate che il vigile urbano indossi lunghi guanti neri. Lui era il mio nord, era il mio sud, era l'oriente e l'occidente, i miei giorni di lavoro, i miei giorni di festa, era il mezzodì, la mezzanotte, la mia musica, le mie parole. Credevo che l'amore potesse durare per sempre. Be', era un'illusione. Offuscate tutte le stelle, perché non le vuole più nessuno. Buttate via la luna, tirate giù il sole, svuotate gli oceani e abbattete gli alberi. Perché da questo momento niente servirà più a niente.'' (''[[Quattro matrimoni e un funerale]]'')
*Siamo qui riuniti per rendere omaggio a un glorioso scomparso. In tutto questo dolore ci conforta il pensiero che la sua morte è avvenuta all'ombra di una nuova vita. L'alba di un nuovo mondo. Un mondo per il quale il nostro amato compagno ha dato la sua vita. Egli non ha fatto sentire questo sacrificio vano o vuoto. Noi non discuteremo della profonda saggezza del suo operato. Del mio amico posso dire solo questo: di tutte le anime che ho incontrato, durante i miei lunghi viaggi, la sua è stata... La più umana. (''[[Star Trek II - L'ira di Khan]]'')