Souad Sbai

giornalista e politica italiana

Souad Sbai (1961 – vivente), giornalista e politica italiana di origine marocchina.

Souad Sbai

Citazioni di Souad Sbai

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  • La disparità di trattamento fra gli esercizi commerciali italiani e quelli aperti dagli stranieri salta subito agli occhi di tutti. Tranne di chi dovrebbe controllare. [...] come fanno degli immigrati che hanno una mano davanti e una dietro ad aprire un negozio quando un italiano non riesce ad arrivare alla fine del mese? Da dove arrivano i finanziamenti? Chi eroga loro prestiti? Perché lo stesso negozio, prima di italiani, chiuso perché andava in perdita, poi passa di mano, viene acquistato da stranieri e improvvisamente si trova in attivo?[1]

Intervista di Pietro Senaldi, Libero Quotidiano.it, 18 gennaio 2016.

  • L'islamico arriva in Italia per lavorare e ha tutte le difficoltà dell'immigrato: è solo, disorientato, debole. Ma noi non lo integriamo, non gli diamo i nostri valori, le regole, i costumi, ce ne disinteressiamo con la scusa di rispettarlo. Così l'unico riferimento che gli resta è la moschea fai da te.
  • Nell'islam lo scontro tra padri e figli è più forte che in Italia ed è capovolto: nell'islam i giovani sono più rigidi e tradizionalisti dei padri.
  • La prima ondata migratoria, negli anni '80, era culturale o di lavoro qualificato; erano pochi, arrivavano da un islam pacificato, volevano integrarsi e avevano curiosità per il diverso, come l'avevo io. Poi è arrivata l'immigrazione rurale, su cui ha avuto presa l'islam estremista salafita predicato in molte moschee. Si è formata una comunità poco aperta al dialogo ma ancora rispettosa delle leggi. Ora tocca ai figli, che dovrebbero integrarsi in un'Italia in crisi, di valori ed economica. Non hanno lavoro né soldi ma vedono i soldi dei loro coetanei italiani, e non hanno neppure la propensione al sacrificio dei loro padri.
  • L'integrazione dev'essere obbligo non optional. Servono regole e divieti, perché gli estremisti vanno dove hanno più libertà. [...] La conquista dell'Occidente è stata pianificata nella penisola araba negli anni '90. Punta a radicalizzare lo scontro e islamizzare l'Occidente infedele. È stata messa a bilancio una somma, sono state costruite moschee, formati imam, spediti in Europa soldi, armi e uomini per fare proselitismo.
  • [Le aggressioni di Colonia rientrano in questo piano?] Certo, alla voce terrorismo sessuale. È stata una rappresaglia. Dopo che la Merkel aveva annunciato una stretta sull'accoglienza e sulle norme anti-terrorismo è esplosa la rabbia integralista. Stuprare le donne del nemico è uno dei più classici atti di guerra.
  • Le donne occidentali sono più buone e tolleranti con gli immigrati islamici che le stuprano che con i loro mariti.
  • Difendere il velo non è rispetto per la cultura islamica ma complicità con chi sottomette le donne. Non conosco donne che portino il velo con orgoglio.
  • La sinistra coccola gli islamici ma forse ignora che l'islam odia il comunismo almeno quanto il cristianesimo.
  • [Berlusconi] Aveva capito gli arabi, teneva in pugno la Libia. Tra i motivi principali del complotto internazionale che l'ha destituito c'era la volontà di Usa e mezza Europa di sostituirlo nei rapporti privilegiati con molti Paesi arabi [...]. Partiti e politici islamici sono profondamente antidemocratici, divisi e incapaci di gestire il potere. I dittatori erano funzionali alla stabilità del Medio Oriente e avevano rapporti consolidati con l'Europa. L'Arabia per ragioni economiche e religiose e gli Usa per ragioni economiche e politiche hanno voluto cambiare lo scenario puntando sui partiti religiosi e sono nate le primavere arabe. L'Europa non ha capito e ci è cascata, uscendone con le ossa rotte, ma anche Usa e Arabia hanno sbagliato i calcoli [...]. Per l'incapacità dei partiti islamici di governare, basta vedere quello che è successo in Egitto. È il Paese culturalmente più attrezzato e non a caso sono scesi in piazza in 30 milioni contro i Fratelli Musulmani.
  • [L'Isis] È il risultato del fallimento delle primavere arabe.
  • [Putin] Conosce l'islam meglio di tutti, per averlo sconfitto in casa. Se vogliamo battere l'Isis militarmente dobbiamo farlo attraverso di lui. Gli Stati Uniti, abbiamo visto in Iraq e Afghanistan, non ne sono capaci.
  1. Da un post su Facebook, 19 settembre 2016.

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