Silvio Negro

giornalista e saggista italiano (1897-1959)

Silvio Negro (1897 – 1959), giornalista, saggista e vaticanista italiano.

  • È bene dire in fatto di leggi elettorali che non fa per niente buona impressione vederle mutare ogni volta che si convocano i comizi. Si potrà osservare che quelle del 1946 in un certo senso sono state improvvisate dopo un radicale sconquasso della vita politica italiana e che perciò era giustificato che le modalità della consultazione popolare fossero sottoposte a revisione. Il guaio e che questa riforma è compiuta in vista non tanto di un optimum teorico che dovrebbe restare valido per sempre, ma per considerazioni di partito che possono essere anche contingenti.[1]
  • Niente colpisce di più del contrasto che salta agli occhi risalendo dalla Puglia al Molise. Questa piccola regione poco nota ai più, perché tagliata fuori dalle grandi strade di comunicazione, è considerata un angolo tipico del Mezzogiorno latifondistico, mentre dal punto di vista dell'ambiente geofisico e climatico è una piccola Svizzera, con zone ricche di acqua oltre che di boschi di alto fusto. Passando dal tavoliere all'altopiano molisano, si passa dal regime delle grandi tenute che erano fino a qualche decennio addietro latifondistiche, al più tipico ambiente per coltivatori diretti. Continuando però a suddividersi di generazione in generazione, questa piccola proprietà molisana si è spesso ridotta ai minimi termini e vista dall'alto appare come un minuto e incoerente fazzolettame di terra che sembra fatto apposta – come dicevo innanzi e ripeto – per aggravare la fatica e disperderne i frutti.[2]
Silvio Negro
  1. Da un articolo di fondo sul Corriere della sera; citato da Ferdinando Targetti nella Seduta del 20 dicembre 1950 della Camera dei Deputati.
  2. Da un articolo di fondo sul Corriere della sera del 31 marzo 1956; citato da Francesco Colitto nella seduta antimeridiana del 24 settembre 1958 della Camera dei Deputati.

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