Sci alpino ai XIX Giochi olimpici invernali - Supergigante femminile
Citazioni sul supergigante femminile ai XIX Giochi olimpici invernali.
- In ricognizione ho capito che potevo fare bene, che c'erano quegli angoli che non avrebbero mai permesso a nessuna di mettere gli sci piatti. Quello è il mio tallone d'Achille. Ma in partenza ero tesissima. [...] ho fatto in tempo a vedere la discesa della Putzer. Aveva sciato benissimo, non sarei mai riuscita ad andare giù allo stesso livello. La tensione mi stava distruggendo, non sono neppure riuscita a fare il solito riscaldamento che eseguo poco prima del via. Un minuto prima di partire, quando sono entrata nel tunnel verso il cancelletto, mi sono data una scrollata. Con quei nervi a fior di pelle sarebbe stato inutile partire. Daniela, mi sono detta, devi pensare che è una gara come un'altra. Ho sciato facile, ma non pensavo...
- Mi sono confusa, ho visto un 9 a fianco del mio nome e pensavo di essere la nona al traguardo, l'ultima. Ma la gente faceva un chiasso infernale. Karen, Lucia ed Elena al di là delle protezioni, saltavano come grilli. Allora ho riguardato il tabellone. Il 9 era il numero di partenza, quello che non avevo visto era l'1, prima.
- Quando mi sono messa davanti allo specchio per truccarmi in vista della premiazione, mi sono chiesta se ero davvero io, se ero quella che cinque ore prima aveva battuto la Goetschl e la Gerg, Isolde e Kostelic. Ero come frastornata, stavo per ricevere la medaglia d'oro e non me ne rendevo conto, avevo avuto attorno più attenzione nelle ultime due ore che in tutta la mia vita. Come potevo riconoscermi? Eppure stavo truccando il viso che vedo ogni giorno...
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