Sarah Bakewell (1963 – vivente), scrittrice e biografa britannica.

Sarah Bakewell

Incipit di Montaigne. L'arte di vivere

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Montaigne non era sempre a suo agio alle feste. Spesso, in gioventù, mentre i compagni ballavano, scherzavano e bevevano, lui se ne stava in disparte con l'aria abbattuta. In queste occasioni, gli amici lo riconoscevano a malapena: erano abituati a vederlo corteggiare belle donne o a dibattere animatamente qualche nuova idea che gli era balenata in testa. Avevano detto qualcosa che lo aveva offeso?, si chiedevano. La verità, come confessò in seguito nei suoi Saggi, era che quando si trovava in questo stato si rendeva a malapena conto di chi gli stava intorno. Mentre gli altri si abbandonavano alle celebrazioni, lui era assorto nel ricordo di qualche racconto udito di recente: forse si trattava della storia di quel giovane che solo qualche giorno prima aveva lasciato una festa simile, lamentando una lieve febbre e ne era morto prima che i suoi compagni di bevuta avessero smaltito la sbronza (I, 20, p. 111). Se la morte poteva tirare certi scherzetti voleva dire che c'era solo una sottilissima membrana a separarlo dall'abisso. Il giovane Montaigne divenne così ossessionato dal pensiero della morte da non riuscire più a godersi la vita.

Bibliografia

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  • Sarah Bakewell, Montaigne. L'arte di vivere, traduzione di Thomas Fazi, Fazi Editore, Roma, 2011. ISBN 978-88-6411-231-2

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