Sandra Sánchez

karateka spagnola

Sandra Sánchez Jaime (1981 – vivente), ex karateka spagnola.

Sandra Sánchez (2018)

(EN) iberdrola.com.

  • [«Cosa ti ha avvicinato al mondo del karate?»] Ho iniziato quando avevo quattro anni. I miei genitori decisero che io e mio fratello avremmo dovuto praticare un'attività extrascolastica. Mio fratello fu iscritto a karate e io a danza classica. Una cosa che mi sono sempre detta durante la mia vita è: "Se Paquito può farlo, allora posso farlo anch'io". Per questo motivo andai con lui e rimasi a guardare la lezione. All'inizio i miei genitori pensavano che stessi facendo i capricci: "La porteremo a fare karate per qualche giorno e quando le passerà potrà tornare a fare danza". Ma io ho continuato con il karate. Oggi mio fratello dice con orgoglio: "Sei la campionessa del mondo grazie a me".
[What drew you into the world of karate?] I started when I was four years old. My parents decided that my brother and I should both do some sort of extra-curricular activity. My brother was enrolled in karate and I was signed up for ballet. One thing I've always said during my life is: "If Paquito can do it, then I can, too." That's why I went with him and stayed to watch the class. To start with, my parents thought I was having a tantrum: "We'll take her to karate for a few days, and when she gets over it, she can go back to dancing." But I stuck with the karate. These days, my brother is still proud to say: "You're the world champion because of me."
  • [«Come ci si sente a stare sul tatami?»] Cerco di non pensarci. Sono sola. I giudici, il pubblico e la sala scompaiono. Immagino di allenarmi, come se stessi facendo il kata a Jesús, il mio allenatore, per alleviare lo stress. E mi ripeto, più e più volte ancora: "Ti sei allenata duramente per questo momento. Fallo e basta".
[How does it feel to be on a tatami?] I try not to think. I'm on my own. The judges, the audience and the hall disappear. I imagine I'm training, as though I were doing the kata to Jesús — my trainer, to relieve the stress. And I say to myself, over and over again: "You've trained hard for this moment. Just get out there and do it."
  • [«Sei una lavoratrice infaticabile. Quali sacrifici hai dovuto fare per raggiungere questo livello?»] Cerco di non usare la parola sacrificio perché il karate non è un sacrificio per me. È una mia scelta e gli ho dato la priorità rispetto ad altre cose. È vero che non ho potuto uscire molto nei fine settimana a causa delle gare, ma mi piace gareggiare. Ciò che trovo più difficile sono le occasioni come la festa del papà e il compleanno di mio nipote o di mio fratello, quando non sono con loro.
[You are a tireless worker. What sacrifices have you made to achieve this standard?] I try not to use the word sacrifice because karate is not a sacrifice for me. This is my choice and I have given it priority over other things. It's true I haven't been able to go out so much at weekends because of competitions, but I like competing. What I do find more difficult are occasions like Fathers' Day and my nephew's or my brother's birthday, when I am not with them.

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