Salvatore Schillaci

calciatore italiano (1964-2024)

Salvatore Schillaci detto Totò (1964 – 2024), calciatore italiano.

Totò Schillaci

Citazioni di Salvatore Schillaci

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  • Al termine dell'incontro con il Pisa i tifosi mi hanno spogliato e toccato. Li ho compresi: l'avrei fatto anch'io, mi sarei toccato da solo...[1]
  • [Gaffe] Certo, non ho un fisico da bronzo di Rialto.[2]
  • [Gaffe] È un gol che dedico in particolare a tutti.[3]
  • [Gaffe] Il calcio si gioca con le palle a terra.[4]
  • Il mio allenatore preferito? Quello che mi fa giocare.[5]
  • Per vincere bisogna segnare, e per segnare bisogna fare gol...[6]
  • [Gaffe] Sono contento di avere un carattere molto... molto eccezionale.[7]

Citazioni su Salvatore Schillaci

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  • Gli dobbiamo un'estate, un'estate lunga e sola, dentro la quale stipò i suoi e i nostri sogni. Millenovecentonovanta: il Mondiale delle notti magiche (meno una); sei gol e lo scettro di capocannoniere; la medaglia di bronzo a squadre; il secondo posto nella classifica del Pallone d'oro; la Coppa Italia e la Coppa Uefa con la Juventus di Zoff. Sfido chiunque a non invidiargli almeno una fetta di torta. [...] Totò. Istintivo. Selvatico. Quelle pupille che sparavano, quello slang siculo che faceva sorridere. [...] E quell'estate. Molto italiana. Molta schillaciana. Totò. Sbagliava di quei gol che avrebbero fatto smoccolare una suora, ma per un mese, quel mese, li moltiplicò: di testa, di rapina, in acrobazia, di staffilata. Terrone (dalle curve) e campione (nel cuore), ti faccio sparare (a Poli, Bologna) e rubalegomme (il fratello), il fiuto e la smania: più s'incazzava, più il destino si incuriosiva. Sino a quello snodo, a quegli scrosci. Si era felici perché, italiani o no, segnava uno di noi, uno come noi, o almeno come avremmo voluto essere. Un Totò che giocava un calcio naif, da strada, tra un minchia e un «mia», perché voleva sempre la palla. Per farci l'amore, geloso e permaloso. Ma schietto. (Roberto Beccantini)
  • Schillaci anche oggi si è visto poco. Ormai crediamo sia un caso da Donatella Raffai.[8] (Cesare Castellotti)
  1. Citato in Marco Pastonesi e Giorgio Terruzzi, Palla lunga e pedalare, Dalai Editore, 1992, p. 22. ISBN 88-8598-826-2
  2. Citato in Le più belle barzellette sull'Inter, Sonzogno, 2004, p. 84. ISBN 88-454-1202-4
  3. Citato in Le più belle barzellette sull'Inter, Sonzogno, 2004, p. 88. ISBN 88-454-1202-4
  4. Citato in Le più belle barzellette sull'Inter, Sonzogno, 2004, p. 86, ISBN 88-454-1202-4.
  5. Citato in Marco Sappino, Dizionario biografico enciclopedico di un secolo del calcio italiano, Dalai editore, 2000, p. 2109. ISBN 88-8089-862-0
  6. Citato in Le più belle barzellette sull'Inter, Sonzogno, 2004, p. 87. ISBN 88-454-1202-4
  7. Citato in Le più belle barzellette sull'Inter, Sonzogno, 2004, p. 83. ISBN 88-454-1202-4
  8. Storica conduttrice di Chi l'ha visto.

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