Riccardo III d'Inghilterra

re d'Inghilterra (r. 1483-1485)
(Reindirizzamento da Riccardo di Gloucester)

Riccardo III d'Inghilterra (1452 – 1485), re d'Inghilterra.

Ritratto del re Riccardo III

Citazioni su Riccardo d'Inghilterra

modifica
  • Prima gli affari, e i piaceri dopo, come disse il re Riccardo terzo quando ammazzò quell'altro re nella Torre, prima di strangolare i bambini. (Sam Weller, Charles Dickens)

  Citazioni in ordine temporale.

  • Giammai si diè il caso d'un usurpazione più evidente di quella di Riccardo, o più ripugnante a qualunque principio di giustizia e di pubblico interesse. Le sue pretese si fondavano sopra imprudenti asserzioni, né vi fu mai chi tentasse provarle, giacché talune erano non suscettibili di prova, e tutte coprivano d'obbrobrio la sua famiglia e le persone a cui era più davvicino legato. Nessun'Assemblea nazionale aveva mai riconosciuto il suo titolo; appena avevalo applaudito la feccia del popolo a cui s'era volto, e il suo trionfo proveniva meramente dalla mancanza di persone distinte, che, col disputargli la palma, ponessere in orgasmo que' sentimenti d'esecrazione ch'egli eccitava in petto ad ognuno.
  • L'impavido tiranno, veduta ogni cosa perduta, girava lo sguardo attorno al campo, e scoperto il rivale non molto lungi da lui, gli si precipitò ferocemente all'incontro nella speranza, che la morte d'Enrico o la propria, avrebbero deciso della vittoria. Ucciso di sua mano sir Giuglielmo Brandon, porta-stendardo del Conte, e balzato d'arcione sir Giovanni Stanley, penetrato co' suoi, circondò Riccardo, il quale combatté fino agli estremi finché sopraffatto dal numero, perì della morte dei prodi; destino troppo dolce e onorevole per chi era macchiato da tante orrende scelleratezze.
  • Gli Storici favorevoli a Riccardo, giacché questo tiranno trovò anch'esso encomiatori fra' più moderni Scrittori, sostengono, che avrebbe ben governato, qualora fosse salito al trono per diritto legittimo, e non avesse commesso delitti oltre i necessari per mantenersi in seggio. Meschina apologia in vero, se è d'uopo confessare ch'egli fosse pronto a commettere i più orrendi delitti per conseguire il suo scopo. Certo si è che né il coraggio né i talenti, di cui non pare mancasse, potevano indennizzare il popolo del periodo in cui viveva, e mal coprivano l'esempio contagioso del vizio e dell'assassinio innalzati al trono. Riccardo era piccolo e gobbo, per lo che la deformità del suo corpo corrispondeva perfettamente a quella dell'animo suo.

Voci correlate

modifica

Altri progetti

modifica