Primo Greganti
politico italiano
Primo Greganti (1944 – vivente), politico italiano.
Intervista di Claudio Sabelli Fioretti, Corriere Magazine, citato in Interviste.sabellifioretti.it, 21 dicembre 2006.
- Sarei un eroe se mi fossi sacrificato per salvare il Pci. Ma questo non è vero. Io sono innocente e basta.
- [Sul periodo di Mani pulite] Facendo di me un eroe si avvalorava la tesi che il Pci era coinvolto come tutti gli altri. È una strumentalizzazione della destra.
- In inchieste come Mani pulite c'è sempre il rischio che un innocente rimanga coinvolto. Ho accettato la mia sorte perché l'inchiesta arrivasse in fondo. Sostengo lo Stato di diritto anche quando lo Stato di diritto sbaglia.
- Sostengo i giudici, sostengo l'inchiesta di Mani pulite. Ho scontato la mia pena fino in fondo. Ho rifiutato perfino l'indulto.
- Dopo una prima fase genuina l'inchiesta assunse dimensioni tali che la situazione sfuggì di mano. E successe una cosa strana. Come se fossimo alla vigilia dell'arresto di Dio. Le segreterie di partito prima di riunirsi si informavano sugli ultimi arresti. Le aziende erano ferme aspettando l’arrivo della Guardia di Finanza. Il Paese era sotto ipnosi. Le diplomazie del mondo si chiedevano: cosa succederà in Italia? Dc e Psi si davano già per persi. Ma i comunisti se la sarebbero cavata. A questo punto Berlusconi scese in campo, benedetto da Gelli. Gli imprenditori parlavano a valanga. Più gente veniva chiamata in causa meglio era. Tutto purché il Paese non finisse in mano ai comunisti.
- Per essere comunisti bisogna per forza essere con le pezze al culo? Ben venga anche un comunista ricco.
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