Piero Pajardi

giurista e saggista italiano (1926-1994)

Piero Pajardi (1926 – 1994), giurista e saggista italiano.

Io Giovanna. Diario esistenziale immaginario di Giovanna d'Arco

modifica
  • E la nostra epoca storica [...] ha bisogno di aspetti e momenti forti, di incarnazioni battagliere, di santi guerrieri come Giovanna, e non è detto che la spada sia soltanto un simbolo, perché non sappiamo esattamente a che cosa siamo chiamati e a quali tipi di circostanze. Abbiamo solo capito che il Maligno non si combatte, almeno il Maligno come si presenta ai giorni nostri, con la sottomissione e la docilità [...]. (p. 9)
  • Basti pensare che mentre scrivo queste cose un movimento politico francese, che ha della vita, della società, del mondo una concezione «bellicosa» finalizzata al potere e al benessere (e dico questo con molto rispetto) ha elevato il personaggio di Giovanna d'Arco come a simbolo, a mio marcato avviso, deviato dei propri velleitarismi; è così ulteriormente rischiando di aggravare perplessità, dubbi, equivoci sul personaggio stesso, in tempi già resi difficili da un altrettanto deviante dilagare di un tipo di pacifismo che porterebbe a non lottare mai contro nessuno, neppure contro il male. (p. 11)
  • Non vorremmo certamente ammettere che sia pace quella puramente formale di un ordine sociale senza guerra ma carico di ingiustizie; non vorremmo sostenere se è un valore, è questo valore, una pace costruita sulla oppressione forzata e coattiva dell'uomo sull'uomo, di un gruppo su un altro, di un tiranno su un popolo, e via dicendo. [...] Punto centrale d'impatto tra Giovanna e tutto il senso della sua vita; è questo, soprattutto questo, che Giovanna ha capito. La pace che non è pace, la libertà che non è la libertà, la giustizia che non è giustizia: queste e tutte le altre equivalenti sono le componenti del Male. (p. 12f)
  • Santa perché è contro il Male, santa perché deve salvare la libertà del suo popolo, perché soprattutto deve salvaguardare l'identità di una christianità di uomini che come lei credono in Dio e che rischiano di essere oppressi dal Male. (p. 15)
  • Su ciò occorre insistere perché una venatura tipica etnica francese che vuole quel popolo più «sciovinista» di altri, detto con estremo rispetto, ha finito e tutt'ora continua a considerare Giovanna come la bandiera nazionale di una comunità storica etnica e statuale. Cosa assolutamente vera di per sé, ma limite, fortissimo limite, che Giovanna non merita, e che rende incomprensibile o non totalmente comprensibile l'evento storico che noi chiamamo «Giovanna».
    Con diversità solo quantitative più che di qualità, si tratta di un errore già storicamente commesso da giuidei che credevano Gesù venuto solo per la loro piccola storia di piccolo se pur grande popolo. E del resto Tommaso Moro non è venuto solo per il popolo inglese, come Francesco d'Assisi non per convertire i negozianti della sua città, o Gandhi solo per la libertà dell'India. (p. 20)

Bibliografia

modifica
  • Piero Pajardi, Io Giovanna. Diario esistenziale immaginario di Giovanna d'Arco, Borla, 1988, pp. 192. ISBN 8826305072; citato in Stephanie Wodianka, Zwischen Mythos und Geschichte: Ästhetik, Medialität und Kulturspezifik der Mittelalterkonjunktur, Walter de Gruyter, 2009 (pp. 334-335). ISBN 3110203529