Piero Faggioni (1936 – vivente), regista e scenografo italiano.

Don Quichotte? C'est moi

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Parafrasando il famoso dramma di Calderon si potrebbe intitolare questo Don Chisciotte non «la vita è sogno, ma: «il sogno è vita.
Don Chisciotte come personaggio vive finché è capace di sognare e muore nel momento in cui i suoi sogni perdono talmente di credibilità cha la fonte della sua vita manca.
Da qui un tentativo parallelo fra Don Chisciotte come personaggio ed il donchisciottismo di fare teatro oggi nella nostra realtà. C'è qualche cosa di patetico nella presunzione di fare teatro secondo criteri di carattere prevalentemente spirituale nella nostra società che non consente una organizzazione degli spazi in cui siano rispettati i tempi umani per attirare sentimenti e risvegliare nelle coscienze dei cantanti il senso di quello che stanno facendo, al di là di cantare note.

Citazioni

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  • Troppo spesso il mestiere dell'essere in scena nell'opera è ridotto a mercenaria prestazione, qualche volta di alta classe, qualche volta meno, ma dal carattere prevalentemente sonoro in cui non si ha tempo né spazio per creare isole di espressività a livello sentimentale. (p. 7)
  • La chiave del teatro nel teatro, di una compagnia che nei primi anni del novecento rappresenta il Don Chisciotte in costumi del seicento, mi consente di fare una enucleazione della vicenda fondamentale del libretto, cioè quella di Don Chisciotte, Sancho Panza, Dulcinea e pochi caratteri comprimari, farli muovere nel '900, mettendoli in una realtà più vicina a noi, quella dell'epoca di Don Chisciotte e l'attuale. (p. 8)

[Piero Faggioni, in prefazione a Don Quichotte di Jules Massenet, E.A. Teatro San Carlo, Stagione Lirica 1985-86]

Voci correlate

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