Edward Young
Edward Young (1683 – 1765), poeta britannico.
Citazioni di Edward Young
modifica- Nati Originali, come mai finiamo per morire Copie?
- Born Originals, how comes it to pass that we die Copies?[1]
- Nulla può soddisfare se non ciò che confonde, | Nulla è vero se non ciò che stupisce.[2]
Pensieri notturni
modificaOriginale
modificaTir'd Nature's sweet restorer, balmy sleep!
He, like the world, his ready visit pays
Where fortune smiles; the wretched he forsakes;
Swift on his downy pinion flies from woe,
And lights on lids unsullied with a tear.
From short (as usual) and disturb'd repose,
I wake: how happy they, who wake no more!
Yet that were vain, if dreams infest the grave.
[Edward Young, Night Thoughts. The Complaint, in The Poetical Works of Edward Young, Vol. I, London: Bell and Daldy, 1858.]
Giovan Giorgio Alberti
modificaDolce sonno, tu il cui balsamo ristora l'indebolita natura.. ohimè m'abbandona! Simile anch'egli al mondo corrotto, schiva gli sventurati; puntuale a portarsi in que' luoghi, ove la fortuna è ridente, sen fugge con rapido volo dal soggiorno de' sospiri, e va a fermarsi su gli occhi, che non son molli di lagrime.
Dopo brevi momenti di un riposo agitato, e già è gran tempo, che più nol provo tranquillo, io mi desto.... Fortunati coloro, che non si destan mai più! Ma vana sarebbe quest'istessa mia brama, se vero fosse, che i sogni sien molesti a' sepolcri.
[Edward Young, Le notti d'Joung, tomo primo, traduzione di Giovan Giorgio Alberti, a spese di Luigi Migliaccio, Napoli, 1785.]
Lodovico Antonio Loschi
modificaDolce sonno, o tu il cui balsamo ristora la natura spossata.... Oimè! esso pur m'abbandona. Simile al Mondo corrotto, egli fugge gl'infelici. Fedele a visitar que' luoghi, dove sorride la fortuna, sorvola con ali rapide le abitazioni, in cui ascolta gemiti e strida, e va a riposarsi sopra occhi non bagnati di lagrime.
Dopo alcuni momenti d'un riposo agitato, giacché da gran tempo non so più cosa sia quiete placida e tranquilla, io mi risveglio...... Beati coloro che non si risvegliano più!..... purché nondimeno i sogni orribili non ispaventino i morti nel fondo de' loro sepolcri.
[Edward Young, Opere di Odoardo Young, tomo primo, traduzione di Lodovico Antonio Loschi, per Valentino Crescini, Padova, 1819.]
Giuseppe Bottoni
modificaDolce de' mali obblìo, calma, e riposo
Della stanca natura... il sonno oh Dio
M'abbandona. Simíle al guasto Mondo
Fugge dagl'infelici. Esatto ei riede
Ove ride fortuna. A vol trapassa
Ove gemere ascolta, e sovra gli occhi
Non bagnati di pianto ei si riposa.
Dopo un momento d'agitato sonno,
Né a me tranquillo da gran tempo è noto,
Mi risveglio... Felice è chi per sempre
Dorme: se pure i varj orridi sogni
Non spaventan gli estinti entro la tomba.
[Edward Young, Le notti d'Odoardo Young, traduzione di Giuseppe Bottoni, presso Giorgio Steininger, Firenze, 1844.]
Citazioni
modifica- La notte, cupa dea, dal suo trono d'ebano, | nella sua maestà senza raggi, lo scettro di piombo | ora protende sopra un mondo assopito...[3]
- Night, sable goddess! from her ebon throne, | In rayless majesty, now stretches forth | Her leaden scepter o'er a slumbering world. (da Night I, 18)
- Batte un'ora... Non contiamo le ore se non dopo che sono perdute. (1819)
- The bell strikes one. We take no note of time | But from its loss. (da Night I, 55)
- Erede di glorie! inconsistente fantolino di polvere! immortale inerme! insetto infinito!
- An heir of glory! a frail child of dust! | Helpless immortal! insect infinite! (da Night I, 79)
- Il braccio di un angelo non potrà strapparmi alla tomba, ma legioni d'angeli non potranno confinarmici.
- An angel's arm can't snatch me from the grave; | Legions of angels can't confine me there. (da Night I, 89)
- Il rinvio è il ladro del tempo.[4] (da Night I, 393)
- Tutti gli uomini credono tutti gli uomini mortali, tranne se stessi.
- All men think all men mortal, but themselves. (da Night I, 424)
- Un Dio tutto misericordia è un Dio ingiusto.
- A God all mercy is a God unjust. (da Night IV, 59)
- By night an atheist half-believes a God. (da Night V, 83)
- Our birth is nothing but our death begun. (da Night V, 719)
- L'uomo che arrossisce non è del tutto un bruto.
- The man that blushes is not quite a brute. (da Night VII, 496)
- Un solo Cesare vive; altri mille sono dimenticati.[5] (da Night VIII, 201)
- Fabbrica troppo in basso chi fabbrica al di sotto delle stelle.
- Too low they build who build beneath the stars. (da Night VIII, 215)
- Il corso della Natura è l'arte di Dio.
- The course of nature is the art of God. (da Night IX, 263)
Citazioni sui Pensieri notturni
modifica- Nella loro classica struttura le Notti di Young racchiudono una sostanza romantica ricca e varia, dominata dal pessimismo cristiano, espressa con una sincerità fremente, nervosa, che a tratti raggiunge impeti miltoniani e normalmente crea una suggestiva atmosfera d'angoscia e di mistero. A distanza di due secoli non occorre fare alcuno sforzo per rendersi conto dell'influsso che esercitarono su ogni letteratura europea. (Giacomo Prampolini)
Giovanna Gray o L'amor vinto o Il trionfo della religione
modificaTraduttore sconosciuto
modificaDai temi eccelsi, da' pensier sublimi,
E dalle aperte in ciel scene ammirande,
Musa, discendi: il desir mio seconda.
Pensier più molli al cor tenero ispira,
Fa che una donna in suon più dolce or canti:
A' versi miei vedrai far plausi il mondo,
Or che Anna regna, e d'una donna il nome
Fa di gloria ne' fasti ir chiaro e primo.
Vaghe figlie dell'Anglia, i cui be' lumi
Al vinto mondo imperano, ascoltate.
Per se bella è virtù: ma quando uniti
Sono i pregi dell'alma a gentil forma,
Quando ridente gioventù gli avviva,
Quando li pon fortuna in maggior lume;
È allor quanto del ciel veder qui lice:
Salvo il culto, a voi tutto allor si debbe.
[Edward Young, Giovanna Gray o L'amor vinto, in Poemetti italiani, vol. VIII., presso Michel Angelo Morano, Torino, 1797, p. 115.]
Lodovico Antonio Loschi
modificaMusa, abbandona il soggiorno de' cieli; in una siffatta armonia, quale si conviene al nuovo argomento, converti i fieri suoni che richiesti furono all'orribil racconto[6] delle maraviglie dell'avvenire. Scendi sopra la terra e vieni ad appagare il nobil desio, onde piena ho l'alma ed accesa. Narrar voglio al mio secolo l'infortunio di una virtuosa Regina, e la sua intrepidezza maggiore delle sue avversità. O santa intrepidezza nel cuor derivata di lei dal seno dell'augusta religione! Musa non suora di Apollo, ma discepola del Nume verace, siediti meco e meditiamo un canto che la tua gloria intatta serbi dal nemico obblio: soavissimi numeri ispira all'anima mia intenerita, ed all'alto lugubre subbietto fa che i lamentevoli accenti consuonino della tua voce.
[Edward Young, Giovanna Gray, ovvero Il Trionfo della Religione sopra l'Amore, in Opere di Odoardo Young, tomo terzo, traduzione di Lodovico Antonio Loschi, per Valentino Crescini, Padova, 1819, p. 205.]
Il giudizio finale
modificaMentreché altri tolgono sulle armoniose corde a celebrare la fortuna dei Grandi, la gloria dei conquistatori, il destino degl'imperi e tutto il pomposo apparato della umana possanza; mentreché i Poeti della mia patria l'estro avvalorano, le vestigia premendo, che su i campi di Marte imprime l'Eroe[7] dell'Inghilterra, e s'immortalano a ornar di lodi le preclare sue gesta immortali; io sino al termine coraggiosamente m'innoltro dei secoli, ed apro nell'avvenire agli occhi dei mortali una scena, ahi! quanto più più maravigliosa e più terribile che lo spettacolo non è degli orrendi nostri conflitti. Percuoter voglio le loro orecchie cogli strepitosi suoni della tromba congregatrice delle nazioni, e far loro udire gli ultimi gemiti della moribonda natura; dipinger voglio, ahi lugubre vista! l'universo costernato, da' suoi cardini scosso il cielo e il terracqueo globo, l'antico scettro della morte infranto, il queto seno dei sepolcri conturbantesi a riprodurre dalle accolte ceneri corpi viventi; l'Altissimo che scende nella nube circondato dalla sua Corte celestiale per giudicarli, e che già pronunzia l'irrevocabil decreto degli eterni loro destini.
[Edward Young, Il Giudizio Finale, in Opere di Odoardo Young, tomo terzo, traduzione di Lodovico Antonio Loschi, per Valentino Crescini, Padova, 1819, p. 153.]
Citazioni su Edward Young
modifica- Senza le notturne ispirazioni della solitaria notte, sarebbero prive le lettere de' tristi e grandiosi sentimenti di Young, e l'amore dell'umanità non avrebbe acquistato gli ornamenti dell'entusiasmo, e le sorprendenti vaghezze della sensibilità. (Domenico Cirillo)
Note
modifica- ↑ Da Conjectures on Original Composition, Londra, A. Millar, 1759, p. 42.
- ↑ Citato in Mario Lettieri, Il libro delle citazioni, De Agostini, Novara, 1998, p. 381. ISBN 88-415-5890-3
- ↑ Citato in Guido Barlozzini, Le origini del romanticismo, Editori riuniti, 1974, p. 33.
- ↑ Citato ne Il libro dei mille savi, n. 7861.
- ↑ Citato ne Il libro dei mille savi, n. 3222.
- ↑ Questo Poema venne alla luce immediatamente dopo quello del Giudicio Finale, a cui direbbesi che fosse posteriore di molti anni: tanto in esso più maturo si scorge il gudicio e più raffinato il gusto dell'autore. Nota del Traduttore italiano.
- ↑ Il Duca di Marlborough.
Bibliografia
modifica- Fernando Palazzi, Silvio Spaventa Filippi, Il libro dei mille savi, Hoepli, Milano, 2022. ISBN 978-88-203-3911-1
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