Paul Jamot (1863 – 1939), pittore e critico d'arte francese.

Paul Jamot

Citazioni di Paul Jamot modifica

  • La Tour era senza dubbio uno di quegli uomini che portano in sé un'imperiosa ma pericolosa predestinazione e che per molto tempo debbono cercare unicamente un linguaggio capace di esprimere il segreto della loro anima e del loro pensiero. Quando l'hanno trovato, non hanno più nulla da cambiare, perché esso può chiarire tutto ciò che loro soli vedono: può abbracciare tutte le cose indicibili che nascono dal cuore e da un grande spirito dominatore. A volte, una candela, magari in una mano infantile, ha vinto la vasta notte.[1]
  • [Diego Velázquez] Velázquez, in particolare una testa da lui dipinta (dato che egli è soprattutto un ritrattista), è immediatamente accessibile anche allo spettatore meno versato nei segreti del mestiere: lo spettatore ammira in lui, senza aver bisogno di riflettere, la verità, la vita e ciò che gli appare come un effetto semplice e sorprendente. Eppure l'iniziato, che conosce le difficoltà dell'arte pittorica, gode della tecnica meravigliosa, delle sottigliezze e delle raffinatezze che permettono ad un artista (colmato di doni da tutte le fate di questo mondo) di realizzare una creazione così simile, o meglio, così equivalente all'opera della natura.[2] (da La peinture en Espagne, 1938)

Note modifica

  1. Da Georges de La Tour. A propos de quelques tableaux nouvellement découverts, Gazette des Beaux-Arts, 1939. Citato in Georges de la Tour, presentazione di Jacques Thuillier, I Classici dell'Arte Corriere della Sera, Rizzoli/Skira, edizione speciale per il Corriere della Sera, RCS Quotidiani, Milano, 2004, p. 184.
  2. Citato in Velázquez, I Classici dell'arte, a cura di Elena Ragusa, Milano, Rizzoli/Skira, 2003, pp. 183-188. IT\ICCU\TO0\1279609

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