Paul Heuzé

scrittore, giornalista e illusionista francese

Paul Heuzé (1878 – 1938), scrittore, giornalista e illusionista francese.

Un esperimento di Paul Heuzé sulla sopravvivenza dei fachiri (Illustrated London News, 11 dicembre, 1926).

I morti vivono?

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Chi non conosce, oggi più o meno, la classica scena?
«Questa sera, dice la padrona di casa, verso la fine del pranzo, verranno i B..., e faremo parlare il tavolino». E poco dopo, sotto la direzione dei B., coppia competente, tutti si mettono, dopo il caffè e i liquori, intorno a un tavolino qualunque, nella più completa oscurità. Si fa la catena; silenzio; raccoglimento; e allora comincia, di solito, una scena perfettamente ridicola.
«Caro spirito sei qui?... Un colpo per dire sì, due colpi per dire no». Se lo spirito (?) non obbedisce subito, è perché alcuni increduli ritardano il fenomeno. Si aspetta con pazienza. Finalmente per poco che i suddetti increduli acconsentano a desistere dal sogghignare, il tavolino si mette in moto, e seguirà, più o meno lungo un interrogatorio in regola, nel quale fra i: «Siete proprio voi, Napoleone?» o i «Suvvia, Musset, spicciamoci! Abbiate un po' più di buona volontà!» saranno trattati gli argomenti più strani... «Domandate alla zia Camilla se devo proprio vendere le mie azioni Royal Dutch...» ecc, ecc.

Citazioni

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  • [...] c'è in tutte le sedute a cui ho accennato, un elemento assai temibile: l'oscurità, precisamente, l'oscurità creatrice, si voglia o non si voglia, di un vero terrore nervoso. Quando ci si sente sfiorare, nel buio, dal mistero, qualunque esso sia, se ne subisce una impressione profonda. E questo è vero anche per un cervello solidissimo, credo. (I morti vivono?, p. 12)
  • In presenza di fatti incomprensibili come i colpi, l'azione senza contatto, la levitazione, le apparizioni, gli sdoppiamenti, la lettura del pensiero, la chiaroveggenza, gli avvertimenti, ecc., lo spiritismo era senza dubbio la prima spiegazione alla quale, nell'epoca nostra, si doveva ricorrere. L’uomo, ogni volta che non comprende, conclude, per istinto, coll’attribuire la cosa all'intervento di forze soprannaturali. (Il problema, p. 18)

Bibliografia

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