Paolo Sottocorona
meteorologo italiano
Paolo Sottocorona (1947 – vivente), meteorologo e conduttore televisivo italiano.
Intervista di Massimo Falcioni, tvblog.it, 20 luglio 2023.
- Dovevo fare il militare e da lì cominciai l'esperienza nel servizio meteorologico. Per un po' di tempo riuscii a lavorare e a dare esami, l'equilibrio però si ruppe. Rallentai con gli esami e giunsi al bivio, o facevo l'ingegnere o il meteorologo. Scelsi la seconda strada. Alla laurea mi mancavano 6-7 esami, ma due percorsi contemporaneamente non riuscivo a seguirli. A quel punto feci il concorso per passare di ruolo e diventai Ufficiale in servizio permanente e non più temporaneo. Rimasi nel servizio meteo per 25 anni, per lasciare e continuare come free lance.
- [«L'approdo in tv avvenne nel 1986 con Uno Mattina»] Sì. In quella fase ero militare, andavo in onda in divisa. La Rai chiese l'autorizzazione all'Aeronautica e trovarono un accordo. All'Aeronautica conveniva che tornasse la divisa in video, era un punto d'orgoglio. [...] Ero istruttore al centro velico di Caprera e a Roma, durante l'inverno, curavo dei corsi di meteorologia per gli allievi del centro. In quei mesi Rai 1 stava lanciando proprio Uno Mattina e avevano bisogno di coprire la rubrica delle previsioni del tempo. Il caporedattore, evidentemente, ne aveva parlato a casa e comunicò che stavano cercando un meteorologo. Non volevano il solito ufficiale dell'Aeronautica. A quel punto il figlio, che aveva seguito i miei corsi, mi segnalò. Venni contattato e mi informarono della volontà di provinarmi. Ma li avvertii di un particolare: ero un ufficiale dell'Aeronautica, proprio ciò che loro non volevano. Mi incontrarono ugualmente e, lo scoprii in seguito, al provino assistette pure il colonnello Andrea Baroni. Gli chiesero un parere e lui si espresse positivamente, reputandomi competente, con buona presenza scenica e capace di parlare bene.
- Mi fanno passare per negazionista, sono tutti impazziti. Mi sono semplicemente scagliato contro i sensazionalismi, che a mio avviso sono scorretti. C'è gente che viene condizionata da questo allarmismo. L'allarme è sacrosanto, l’allarmismo no, non lo concepisco. [...] Sento dire: "in Italia si toccano i 47 gradi". A parte che ho i miei dubbi sul dato, anche se fosse vero mi devi dire dove. Vi do un suggerimento: quando sentite certe informazioni domandatevi dove, quando e per quanto tempo. Se non ci sono risposte, significa che è un titolo buttato là. [...] Immaginatevi nella vostra cucina: avete un frigorifero e l'acqua nella pentola che sta bollendo. Che temperatura c'è nella stanza? Potrei rispondere 100 gradi. Sì, ma nell'acqua, non in tutta la cucina. O potrei citare i -18 del freezer. Non puoi considerarle le temperature medie della cucina. Io combatto questo. Non puoi sentenziare che in cucina ci sono 100 gradi, o -18. Sembra una questione di forma, in realtà qui si nasconde la sostanza. L'allarmismo provoca apprensione, ansia, soprattutto nelle fasce più fragili.
- Per non parlare di un'altra moda che non sopporto. [...] Quella dei nomi alle ondate di calore: Caronte, Lucifero e così via. Si scimmiottano i meccanismi degli uragani in America. Ma là hanno regole ben precise, non puoi attribuire i primi nomi che ti vengono in mente. Esiste una lista, si va in ordine alfabetico e ogni uragano ha una sua storia specifica. Nel caso di Katrina il nome è stato ritirato. Fu un evento talmente eccezionale che si decise di non usarlo più. Qua invece un sito si inventa un nome e tutti gli vanno dietro a ruota.
- [«Qual è la sua posizione sui cambiamenti climatici?»] Siamo in una terra sconosciuta, siamo esploratori del clima e si avanzano ipotesi e considerazioni. Il riscaldamento globale c'è, è appurato. Che dipenda dall’uomo per il 95% anche. Non c'è niente da fare.
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