Paolo Limiti

paroliere, conduttore televisivo e produttore televisivo italiano (1940-2017)

Paolo Mario Limiti, noto come Paolo Limiti (1940 – 2017), paroliere, conduttore televisivo e produttore televisivo italiano.

  • A me Renato Zero non piace per niente. Non mi dice niente. Non ha una grossa personalità: è un goliardico che ha indovinato una sola canzone: «Triangolo», le altre sono tutte canzoni mediocri. Anche fisicamente non mi colpisce. Ha le labbra sottili, lo trovo antipatichino. Del resto è uno che fa delle «cosine», scrive delle «canzoncine», ha interpretato un «filmino», tutto in tono minore. Chiunque si truccasse come lui. si mettesse i brillantini in faccia e in testa, ostentasse la sua ambiguità, potrebbe essere un Renato Zero. Onestamente non capisco il successo di Renato Zero come cantante. (dall'intervista di Cristina Maza, Perché vi piace Renato Zero?, 1979, p. 21)
  • Il mio rapporto con Mina? Tutto comincia per caso e con una lite. Siamo nel 1967, io lavoro in pubblicità, come regista di Caroselli, e lei (che aveva esordito sui teleschermi otto anni prima) è già una star televisiva resa familiare da programmi come Il Musichiere e Studio Uno. La Barilla punta su di lei per lanciare una pasta. A Roma mi colpiscono le sue mani, lunghe e affusolate, che muove in modo particolare, tutto suo. Allora invento lo spot in cui Mina accarezza lentamente i rigatoni. Passano pochi secondi e litighiamo. Per una divergenza su un’inquadratura. Io le chiedevo di camminare sul tapis roulant e alzare un braccio. “Perché, di grazia, dovrei fare questo?”, domanda lei ironica. “Di grazia”, replico io, “sta a significare come se lei portasse un piatto di spaghetti a tavola”. Mina si indispettisce: “Preferisco il suo predecessore. Era un vero signore”. “Forse con le vere signore”, replico stizzito. Insomma la ragazza si rivela, oltre che sexy, anche di temperamento forte. Fanno da pacieri Antonello Falqui e l’agente di Mina, Elio Gigante, che era stato mio amico d’infanzia. Qualche giorno dopo lei mi telefona per invitarmi a casa sua in via Emanuele Filiberto a Milano. Ci arrivo con una rosa. Così comincia la nostra amicizia. (dall'intervista di Salvatore Giannella "Quando Paolo Limiti mi raccontò Mina e la febbre del sabato sera" per "I nomi di Oggi", 2009)

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