Paolo Agaraff
Paolo Agaraff è uno pseudonimo collettivo usato da Gabriele Falcioni (1969 – vivente), Roberto Fogliardi (1966 – vivente), e Alessandro Papini (1968 – vivente).
Incipit di alcune opere modifica
Il quinto cilindro modifica
l nostro peggior nemico è il timore che incute l’ignoto.
Questo era solito ripetere Cesare mentre le sue legioni attraversavano il passo di Matrona Mons. A quei tempi ero un semplice centurione ai comandi di Lucio Voreno e marciavo tra i suoi uomini alla conquista della Gallia, violando la quiete delle antiche foreste di querce, robinie e castagni.
Le rane di Ko Samui modifica
Il cielo è terso, la mattina è calda e luminosa. Sotto lo spiombo del sole, la strada principale di Chaweng è vivacizzata dall’attività che si svolge attorno a piccoli bar, bancarelle-friggitorie all’aperto e mercatini, su cui sciamano turisti curiosi e tailandesi indaffarati.
Misteri & Efferatezze modifica
Ghost Discount modifica
Cling clang cling.
Una sottile pioggerellina autunnale cadeva fitta nel parcheggio antistante lo squallido hard discount.
Filoni di sangue modifica
«E allora, non me lo dai un baciiino prima di tornare a casa?»
Mentre lo diceva, Cristina ammiccava verso il guidatore e batteva languidamente le ciglia sugli occhi chiari, cristalli voluttuosi che brillavano sotto il lieve movimento dei capelli neri, tagliati a caschetto.
Non pago di leggere modifica
Una folata di vento per poco non gli fece volare via il cartello. Federica s'era un po' allontanata e sbandierava il suo, di cartello, urlando slogan di protesta, in mezzo agli altri; i capelli lunghi e riccioluti le correvano sul volto coperto da efelidi.
Probabilità arcane modifica
La lampada appesa al soffitto scrostato oscillava lentamente. Una ragnatela sottilissima e polverosa, tessuta da un ragno grasso, indisturbato da mesi, si deformava seguendo il ritmo delle oscillazioni.
Nduja modifica
Lo scolapasta traboccante di spaghetti aspettava ai piedi del divano, incassato in una pentola scrostata e annerita dalle bruciature. Anziché travasare la pasta in un piatto, Matteo Ponzoni si limitò a innaffiarla con l'olio al tartufo grigio made in Taiwan, trafugato al Discount Magnolia.
Bianco Natal modifica
La sala d’attesa era al limite della capienza. Un vecchietto simile a un albero rinsecchito se ne stava raggomitolato sullo stomaco, il colore del suo volto dava sul verde.
Yakan-Yirra-Jaka modifica
Il piccolo gatto arruffato attraversò il riquadro di luce lunare che una grande finestra proiettava sul pavimento. Avanzava circospetto, la coda dritta come un fuso.
Ultimo incontro? modifica
I suoi occhi indugiarono a lungo sul manoscritto prima di aprirlo. L'antica sapienza che vi era racchiusa sembrava sfidarlo a profanare i suoi segreti.
Jingle bells modifica
Ella nel salotto profumato
ricco di cuscini di seta
porge il labbro tumido al peccato...
Vena artistica modifica
Il cadavere giaceva sulla piastra di marmo, coperto da un velo sottile, impalpabile. Appena entrati nel locale il silenzio si era fatto assoluto, quasi che l'ambiente soffocasse anche il rumore dei passi.
Man In Bug modifica
C'era un gran silenzio nell'abitacolo.
Poi fu la volta della musica.
Bibliografia modifica
- Paolo Agaraff, Il quinto cilindro, Montag, 2010. ISBN 8896793206
- Paolo Agaraff, Le rane di Ko Samui, PeQuod, 2003. ISBN 8887418551
- Paolo Agaraff, Misteri & Efferatezze, Origami Edizioni, Ass. Cult. Mondi Sospesi, 2015.
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