Paola Rivetta
giornalista e conduttrice televisiva italiana (1962-)
Paola Rivetta di Solonghello (1962 – vivente), giornalista e conduttrice televisiva.
Intervista di Gianfranco Gramola, intervisteromane.net, 1º maggio 2018.
- Fin da piccola ho sempre amato scrivere. Scrivevo delle piccole fiabe che illustravo e le vendevo ai miei genitori. Poi piano piano è nata la passione per il giornalismo, tra l'altro in famiglia c'è stato un grande giornalista Pietro Silvio Rivetta, detto Toddi che a suo tempo era stato direttore de "Il Travaso delle idee". È stato un grande scrittore, un saggista e un linguista. Quindi ci sono stati dei precedenti in famiglia, anche se mio padre faceva tutt'altro.
- Io ho avuto il privilegio di seguire Papa Giovanni Paolo II negli ultimi dodici anni di pontificato. È stato un incontro che ha influito moltissimo sul mio cammino spirituale, difatti quando è morto è stato un grande dolore e mi sono sentita orfana. Tra l'altro ho dei ricordi personali molto belli perché ho avuto la gioia di avere mio figlio battezzato da lui nella cappella Sistina nel 2003. Lui stava già male ed è stata l'ultima cerimonia dei battesimi che ha celebrato nella cappella Sistina.
- Io amo moltissimo Roma, ci sono nata, sono romana da due generazioni anche se papà era piemontese e quindi sono molto legata anche a Torino, mia mamma invece è di origine lucana, quindi sono mezza terrona e mezza nordista. Io amo Roma, nonostante tutto, ma con grande amarezza. È la città più bella del mondo, ho viaggiato tanto ma non ho trovato una città con le bellezze che ha Roma. È meravigliosa, magica, ha una luce dorata che c'è solo qui, però è amministrata e curata inefficacemente. Non parlo solamente dell'ultima amministrazione, che mi pare assolutamente inesistente, ma anche quelle precedenti non hanno lavorato un granché. È una città abbandonata ed è un peccato perché potrebbe essere veramente la perla non d'Italia, ma dell'Europa.
- Amo tutta Roma, però mi piace molto la mattina presto, soprattutto del sabato, quando posso, prima che aprano i negozi. Quindi prima della confusione, del traffico, del caos dei turisti. Ecco, quello è il mio momento. Mi piace perdermi nelle stradine del centro storico, tra gli artigiani e in quelle piccole botteghe che stanno scomparendo. Secondo me vale la pena farsi una bella passeggiata la mattina presto.
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