Niccolò Forteguerri
accademico e presbitero italiano
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Niccolò Forteguerri (1674 – 1735), accademico, poeta satirico e presbitero italiano.
Ricciardetto
modificaIl re de' Cafri intima un'aspra guerra
A Carlo Mano per placar Despina.
Stella insegna ai guerrier nella sua terra
Dell'incantato vin la medicina.
Rinaldo l'oste e i due giganti atterra:
Fa della maga una crudel cucina.
Ai cari amanti il primo aspetto rende;
E dal corrier la nova guerra intende.
Citazioni
modifica- Libertade è quella | Che noi dispoglia d'ogni cura amara : | Ella sol basta a fare in ogni stato | Un uom d'afflitto e misero beato.[fonte 1] (I, 39)
- Poca uva fa la vigna pampinosa; | E il dire e il far non son la stessa cosa.[fonte 2] (III, 42)
- Che il pel si cangia, e'l costume non mai.[fonte 3] (III, 54)
- (Che) il cercar di saper quel che saputo | Accresce duolo, non m'è mai piaciuto.[fonte 4] (V, 87)
- La Fortuna è una Dea senza cervello, | E però tutto il giorno fa pazzie.[fonte 5] (VIII, 1)
- (Che) non torri superbi e forti mura, | Non larghe fosse, non fiumi vicini | Fan da' nimici una città sicura, | Ma la fede e il valor de' cittadini.[fonte 6] (VIII, 17)
- Natura è gran maestra, e mai non erra.[fonte 7] (VIII, 20)
- Chi pecca per amore, io non riprendo.[fonte 8] (VIII, 80)
- Che la Fortuna ajuta i coraggiosi.[fonte 9] (VIII, 84)
- Son ciance e be' trovati | Di romanzieri pazzi e spiritati.[fonte 10] (X, 34)
- Rimembrar il ben perduto | Fa più meschino lo presente stato.[fonte 11] (XI, 83)
- In somma, in fuor che non è sì gentile, | L'uomo, là, in tutto a femmina è simile.[fonte 12] (XII, 47)
- La maraviglia nasce da ignoranza.[fonte 13] (XIII, 1)
- Donna che sia pregata non sta forte.[fonte 14] (XIII, 107)
- Quei che aggiunge sapere, aggiunge affanno; | E men si dolgon quelli che men sanno.[fonte 15] (XV, 6)
- Tra i benefizi che ci ha fatto Iddio, | Non è mica il minor quelle del vino.[fonte 16] (XVII, 1)
- (Ma) vince amor di padre ogni altro amore.[fonte 17] (XVIII, 64)
- (Che) nodo mai si forte non si stringe | Che sciolto e rotto a lungo andar non sia.[fonte 18] (XX, 25)
- Che perduto il buon nome, una fanciulla, | Per bella ch'ella sia, non val più nulla.[fonte 19] (XX, 51)
- Nessuno sa quel sia, che termin abbia | La divina pietà verso di noi; | Perché ella è immensa, e men si può peccare | Di quelle ch'ella possa perdonare.[fonte 20] (XX, 107)
- (Ma) così sono tutte le ragazze; | Le più savie al di fuor son le più pazze.[fonte 21] (XXII, 60)
- Chi semina del male, e poi si crede | Raccor del bene, è temerario e stolto.[fonte 22] (XXVI, 1)
- (Che) la natura umana è fatta in guisa | Che si mantien di lagrime e di risa.[fonte 23] (XXVI, 80)
- (Che) catena, fratello, di mogliera | Fa un zucchero sembrare la galera.[fonte 24] (XXVII, 8)
- (Che) rinsanisce alcun pazzo talora, | Ma il cervel de l'amante ognor peggiora.[fonte 25] (XXVIII, 3)
- Ne le guerre d'Amor (proverbio è trito,) | Vince chi fugge, e non chi si cimenta.[fonte 26] (XXVIII, 27)
- (Ma) l'animo gentil sempre pon mente | Al buon cuor di chi dà, non al presente.[fonte 27] (XXX, 107)
Rime piacevoli
modifica- La moglie è vita, o coltello e capresto, | Conforme vuoi.[fonte 28] (Cap. I)
- Ogni stato ha i suoi guai; e chi desia, | Mutando il suo, trovarne un più giocondo, | Cadde in una grandissima pazzia.[fonte 29] (Cap. IV)
- Ciascun si stima di gran senno, e crede | Dovizia aver di cio ch'ei più mendica; | E dà del matto e del malenso altrui.[fonte 30] (Cap. V)
- L'uomo saggio sopra del suo dosso | Non deve portar peso che lo sfianchi, | Onde dica piangendo : io non lo posso.[fonte 31] (Cap. XI)
Note
modificaFonti
modifica- ↑ Citato in Harbottle, p. 355.
- ↑ Citato in Harbottle, p. 394.
- ↑ Citato in Harbottle, p. 247.
- ↑ Citato in Harbottle, p. 312.
- ↑ Citato in Harbottle, p. 342.
- ↑ Citato in Harbottle, p. 380.
- ↑ Citato in Harbottle, p. 363.
- ↑ Citato in Harbottle, p. 269.
- ↑ Citato in Harbottle, p. 342.
- ↑ Citato in Harbottle, p. 412.
- ↑ Citato in Harbottle, p. 368.
- ↑ Citato in Harbottle, p. 325.
- ↑ Citato in Harbottle, p. 344.
- ↑ Citato in Harbottle, p. 290.
- ↑ Citato in Harbottle, p. 312.
- ↑ Citato in Harbottle, p. 428.
- ↑ Citato in Harbottle, p. 438.
- ↑ Citato in Harbottle, p. 370.
- ↑ Citato in Harbottle, p. 331.
- ↑ Citato in Harbottle, p. 369.
- ↑ Citato in Harbottle, p. 283.
- ↑ Citato in Harbottle, p. 271.
- ↑ Citato in Harbottle, p. 345.
- ↑ Citato in Harbottle, p. 259.
- ↑ Citato in Harbottle, p. 407.
- ↑ Citato in Harbottle, p. 379.
- ↑ Citato in Harbottle, p. 332.
- ↑ Citato in Harbottle, p. 344.
- ↑ Citato in Harbottle, p. 386.
- ↑ Citato in Harbottle, p. 275.
- ↑ Citato in Harbottle, p. 338.
Bibliografia
modifica- Niccolò Forteguerri, Il Ricciardetto, Istituto editoriale italiano.
- Thomas Benfield Harbottle & Philip Hugh Dalbiac, Harbottle – Dictionary of quotations French and Italian, S. Sonnenschein Editore, Londra, 1904. (Disponibile su Wikisource) (L'autore nell'indice del libro)
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