Monika Peetz

scrittrice e sceneggiatrice tedesca

Monika Peetz (1963 – vivente), scrittrice e sceneggiattrice tedesca.

Citazioni di Monika Peetz

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  • Nella scelta del partner non ci si dovrebbe fissare soltanto su un aspetto. Se uno cerca un angelo e guarda soltanto le ali, potrebbe finire per portarsi a casa una gallina lessa.[1]

La città invisibile

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«Ferma!» urlò Lena a Dante. «Fammi scendere.»
Dante proseguì impassibile verso l'inferno. Come faceva a essere così sicuro? Il cronografo le bruciava sulla pelle. L'acqua scrosciava da ogni parte come in un gigantesco autolavaggio, sradicando l'unico tergicristallo. Ora avanzavano alla cieca.

Citazioni

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  • Per la prof. Eisermann le domande aperte contavano come gli altri quesiti. Le risposte personali dimostravano la comprensione del nesso tra la materia e la vita reale. Lena sentiva le penne strisciare sui fogli. Un ratto rosicchiava freneticamente le sbarre della sua gabbietta. Come lui, anche Lena avrebbe voluto fuggire. La sua vita familiare non poteva essere descritta con un paio di frasi. Perché la prof non si accontentava di porre domande su allevatori insoddisfatti? L’agricoltore Hans possedeva bovini neri e una razza pezzata rosso bruno. A quanto pareva, se dalle sue due razze non fosse riuscire a ottenere una terza razza pezzata nera non avrebbe più dormito sonni tranquilli. Lena doveva aiutarlo a calcolare quante probabilità c’erano di portare al pascolo una nuova razza di bovini. In realtà, la domanda vera era un’altra: come si poteva convincere l’agricoltore Hans ad accontentarsi delle razze che aveva? Perché le mucche pezzate nero bruno erano migliori? Si intonavano meglio con l’arredamento, o con la sua camicia a quadri? Lena, invece, doveva parlare della sua famiglia. (p. 28)
  • Le voci nella sua testa erano allo sbando. Quanto ci avrebbe messo la prof. Eisermann a correggere il compito? Quando sarebbe arrivata la temuta lettera della promozione a rischio dalla scuola? Come sarebbe andata avanti senza pallamano? Quanto desiderava tornare indietro nel tempo! Perché il tempo scorreva in una sola direzione? C’erano un sacco di cose che si potevano fare al contrario: correre, leggere, parlare, contare, fare capriole, guidare un autobus, indossare una T-shirt, scrivere «Anna». Non sarebbe stato fantastico avere dei poteri magici per poter tornare indietro nel tempo? Le si offuscò la vista, tanto potente era il desiderio. (p. 33)
  1. Da La quinta costellazione del cuore, traduzione di Lucia Ferrantini, Garzanti, Milano, 2012, p. 213.

Bibliografia

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  • Monika Peetz, La città invisibile, traduzione di Gabriella Pandolfo, Corbaccio, Milano, 2019. ISBN 978-88-6700-606-9

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