Modi di dire francesi
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Modi di dire della Francia.
- Alla va come ti spingo.
- À la va comme je te pousse.[1]
- Senza criterio, organizzazione, cura, precauzione alcuna, come viene viene. Riferito spesso al risultato di un lavoro fatto in modo approssimativo, inaccurato, arruffato, abborracciato.
- Avere un pulcinella nel cassetto.
- Avoir un polichinelle dans le tiroir.[2]
- Essere incinta.
- Bisogna uccidere il vitello grasso.
- Il faut tuer le veau gras.[3]
- Bisogna fare grandi accoglienze, una grande festa all'arrivo di una persona assente da tempo.
- Chi si sente moccioso, si soffi il naso.
- Qui se sent morveux, se mouche.[4]
- Chi essendo in difetto, in errore, in colpa, pensa che quanto sente biasimare in generale sia riferito a lui, applichi senz'altro quanto ascolta a se stesso e si censuri.
- Continua pure a parlare (parla sempre), m'interessi.
- Parle toujours, tu m'interesses.[5]
- In senso antifrastico: parla pure quanto vuoi, tanto quello che dici non mi interessa per niente, non ti ascolto.
- Costruire castelli in Spagna.
- Bâtir des châteaux en Espagne.[6]
- Fare castelli in aria.
- Culo benedetto.[7]
- Cul béni.
- Con connotazione peggiorativa: religioso, devoto, bigotto, fanatico.
- Culo di bassa fossa.[8]
- Cul de basse-fosse.
- Prigione sotterranea.
- Si dice di chi, non potendosi servire di una cosa, non vuole neppure che gli altri se ne servano.[9]
- È semplice come (dire) buongiorno.
- C'est simple comme bonjour.[10]
- Ferma il tuo carro, Ben Hur!
- Arrête ton char, Ben Hur![11]
- Finiscila di raccontare baggianate, di esagerare, di prenderci per i fondelli! Sta' zitto!
- Il vino è spillato, (ormai) bisogna berlo.
- Le vin est tiré, il faut le boir.[12]
- Il dado è tratto.
- Mal del paese (nostalgia).
- Mal du pays.[13]
- Mangiare vacca arrabbiata.
- Manger de la vache enragée.[14]
- Aver fatto, correndo pericoli e sulla propria pelle, una grande esperienza della vita.
- Mettersi sul proprio trentuno o trentasei.
- Se mettre sur son trente et un, trente-six.[15]
- Indossare il proprio abito più bello.
- Non si deve spingere (la) nonna nelle ortiche.
- Faut pas pousser mémé dans les orties.[16]
- Non si deve esagerare
- Occupati dei tuoi fianchi!
- Occupe tois de tes fesses![17]
- Fatti gli affari tuoi!
- Perché è la moda.
- Parce que c'est la mode.[18]
- (Fare qualcosa) solo per abitudine, obbligo, senza avere più volontà, energia o forza. Per lo più associato a camminare o lavorare, tenersi in piedi.[19]
- Perdere la palla, la sfera.[20]
- Perdre la boule.
- Perdere la testa.
- Torcibudella.
- Tord-Boyaux[21]
- Acquavite di qualità infima che provoca una colica.
- Tre pelati e un tosato.
- Trois pelés et un tondu.[22]
- Poca gente e neppure bella gente. Quattro gatti spelacchiati.
- Vacca da latte.
- Vache à lait.[14]
- Una persona a cui si può scroccare, spillare a man bassa denaro o altri vantaggi, di cui ci si può approfittare senza limiti.
Note
modifica- ↑ Citato in Ça mange pas de pain, p. 25.
- ↑ Citato in Lorédan Larchey, p. 201.
- ↑ Citato in Le Roux, p. 315.
- ↑ Citato in Le Roux, p. 129.
- ↑ Citato in Ça mange pas de pain, p. 56.
- ↑ Citato in Le Roux, p. 45.
- ↑ Citato in (FR) Jaean Roussel, Des vies ordinaires, Publibook, Parigi, p. 16.
- ↑ Citato in (FR) Jean Pruvost, Citations de la langue française, Bordas, Parigi, 2008, p. 167.ISBN 978-2-04-760252-2
- ↑ Citato in Gino Ditadi, I filosofi e gli animali, vol. 2, Isonomia editrice, Este, 1994, p. 552. ISBN 88-85944-12-4
- ↑ Citato in La Ragione, anno II, vol. 4, Tipografia V. Steffenone, Camandona e Comp., Torino, 1856, p. 80.
- ↑ Citato in Ça mange pas de pain, p. 29.
- ↑ Citato, con spiegazione, in Julien Green, L'Espatriato. Diario 1984-1990, introduzione di Giancarlo Vigorelli, traduzione di Lucia Corradini, Mursia, Milano, 1992, p. 137. ISBN 88-425-1240-0
- ↑ Citato in Alfredo Panzini, Dizionario moderno: supplemento ai Dizionari italiani; parole scientifiche, tecniche, mediche, filosofiche, etc.; neologismi e parole straniere, entrate nell' uso; linguaggio della politica, curiale, giornalistico, etc. parole dello sport, della moda, del teatro, della cucina, etc.; gergo familiare e dialettale; voci internazionali; modi latini e greci; curiosità del linguaggio; folklore; voci omesse; note grammaticali: storia etimologia e filosofia delle parole, Ulrico Hoepli, Milano, 1905, p. 292.
- ↑ a b Citato in Le Roux, p. 312.
- ↑ Citato in Lorédan Larchey, p. 230.
- ↑ Citato in Rosecrans Baldwin, Paris, I Love You but You're Bringing Me Down, Farrar, Straus e Giroux, New York, 2012, p. 191.
- ↑ Citato in Ça mange pas de pain, p. 179.
- ↑ Citato in Ça mange pas de pain, p. 181.
- ↑ Cfr. Ça mange pas de pain, p. 181.
- ↑ Citato in Lorédan Larchey, p. 59.
- ↑ Citato in Lorédan Larchey, p. 228.
- ↑ Citato in Ça mange pas de pain, p. 228.
Voci correlate
modificaBibliografia
modifica- Jacques Cellard, Ça mange pas de pain: 400 expressions familières ou voyoutes de France et du Québec.
- Philibert-Joseph Le Roux, Dictionnaire comique, satyrique, critique, burlesque, libre et proverbial, presso Zacharie Chastelain, Amsterdam, 1750.
- Lorédan Larchey, Dictionnaire historique étymologique et anecdotique de l'argot parisien, illustrazioni di Jules Descartes Férat e Ryckebusch, F. Polo, Parigi], 17826.