Citazioni sul Memorial Bettega.

  • A metà degli anni '80 dirigevo ancora la squadra corse Lancia e la specialità rally era all'apice della popolarità, generando un grande impatto mediatico, al punto che il Tg1 apriva l'edizione della sera annunciando i risultati delle gare, così come la Gazzetta dello Sport, in prima pagina il lunedi, dedicava titoli importanti al rally di Monte Carlo. L'idea che accarezzavo era quella di riuscire a portare il rally, cioè una corsa vera, dentro alla casa del telespettatore, considerato che gli esperimenti fatti con Ezio Zermiani per la Rai – collocando telecamere lungo il percorso di gara – non erano stati ritenuti soddisfacenti. La mia idea diventò un progetto concreto con Mauro Coppini – numero uno dell'ufficio stampa del Gruppo Fiat – realizzando un evento che si rivelò un successo senza precedenti: i grandi protagonisti, ovvero tutti i piloti con tutte le macchine ufficiali impegnate nel mondiale rally, riuniti insieme per una sfida nella grande arena della Fiera di Bologna, sotto gli occhi di decine di migliaia di spettatori in tribuna e di milioni di telespettatori a casa. Nasceva così il "Memorial" che ho voluto dedicare ad Attilio Bettega – un grande campione che ha onorato il rellismo italiano, scomparso in seguito ad un incidente al Tour de Corse al volante di una [Lancia Rally] "037" – e che il Motor Show di Alfredo Cazzola lanciava per la prima volta nel dicembre 1985. Avevamo ideato il format, ma noi non eravamo i produttori, bensì i protagonisti con i personaggi che animavano le competizioni rellistiche ai massimi livelli, per cui Cazzola con la sua società Promotor per parecchi anni ha prodotto lo show ottenendo un vasto consenso di pubblico, sempre più entusiasta proprio grazie alla formula "Memorial Bettega". Vetture e piloti ufficiali delle Case impegnate nel Mondiale si sfidavano due a due in una lotta serratissima, secondo un modello che è stato ampiamente copiato dopo di noi. [...] Con l'appuntamento di dicembre per il "Memorial Bettega" l'entusiasmo cresceva di anno in anno, dove i campioni impegnati non si risparmiavano: sembrava che il campionato dovesse aprirsi e concludersi a Bologna. (Cesare Fiorio)

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