Mazzeo di Ricco
Mazzeo di Ricco (... – dopo il 1252), poeta italiano.
Incipit di alcune opereModifica
Amore, avendo interamente vogliaModifica
Amore, avendo interamente voglia
di satisfare a la mia 'namoranza,
per voi, madonna, fecimi gioioso;
ben mi terria bene aventuroso
s'eo non avesse aconceputa doglia
de la vostra amorosa benenanza.
Chi conoscesse sì la sua fallanzaModifica
Chi conoscesse sì la sua fallanza
com'om conosce l'altrui fallimento
di mal dire d'altrui avria dottanza
per la pesanza del su' mancamento.
La ben aventurosa innamoranzaModifica
La ben aventurosa innamoranza
tanto mi stringe e tene,
che d'amoroso bene – m'asicura.
Dunqua non fa lo meo cor soperchianza,
si ismisuratamente
di voi, donn'avenente, – si 'nnamura.
Lo core innamoratoModifica
«Lo core innamorato,
messere, si lamenta
e fa piangere li occhi di pietate;
da me este alungiato,
e lo meo cor tormenta
vegnendo a voi lo giorno a mille fiate.
Lo gran valore e lo pregio amorosoModifica
Lo gran valore e lo pregio amoroso
ch'è 'n voi, donna valente,
tuttor m'alluma d'amoroso foco,
che mi dispera e fammi pauroso,
com'om ca di neente
volesse pervenire in alto loco.
Madonna, de lo meo 'namoramentoModifica
Madonna, de l[o] meo 'namoramento
c'assai più c'altamente
m'ave distretto e fatto 'namorare,
incontro a meve a voi me ne lamento
Sei anni ò travagliatoModifica
Sei anni ò travagliato
in voi, madonna, amare,
e fede v'ò portato
più assai che divisare,
né dire vi por[r]ia
BibliografiaModifica
- Mazzeo di Ricco, Amore, avendo interamente voglia, Lo gran valore e lo pregio amoroso, in "La poesia lirica del Duecento", a cura di Carlo Salinari, UTET, Torino, 1968.
- Mazzeo di Ricco, Chi conoscesse sì la sua fallanza, La ben aventurosa innamoranza, Lo core innamorato, Madonna, de lo meo 'namoramento, Sei anni ò travagliato, in "Rimatori della scuola siciliana", a cura di Panvini, Olschki, Firenze, 1962 e 1964.
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