Mauro Piacenza
cardinale e arcivescovo cattolico italiano (1944-)
Mauro Piacenza (1944 – vivente), presbitero, teologo e cardinale italiano.
Maledetti genitali. La dura battaglia della chiesa per la castità , Il Foglio, 16 maggio 2011
- L'aver separato, all'interno della sessualità, l'aspetto unitivo da quello fecondo, e aver, pertanto, ridotto uno degli atti antropologicamente più rilevanti al suo aspetto meramente istintivo, ha prodotto conseguenze devastanti.
- Tutti coloro che sono nati dopo gli anni Settanta-Ottanta, sono cresciuti in un clima culturale pansessualista e ipereroticizzato.
- Si crea una situazione di osmosi con tale cultura dominante e, se non si è vigili si finisce con l'essere anestetizzati attraverso una sorta di flebo che "goccia-goccia" mondanizza.
- Il cuore dell'uomo è fatto per la definitività.
- Non è possibile purificare la memoria, senza "fare memoria".
- "Fare memoria" significa favorire quel sano realismo, senza il quale è semplicemente impossibile ogni autentico cammino di guarigione!
- Nel cattivo uso per mezz'ora di Internet, si possa vedere ciò che, in passato, nemmeno in un'intera esistenza, era dato di incontrare!
- Il celibato è, per eccellenza, quel nuovo orizzonte, che forse mai prima avevamo immaginato, e che l'incontro con Cristo ha radicalmente disvelato.
- Insieme alla chiamata al sacerdozio ministeriale, il Signore permette una fioritura della nostra umanità, una sua purificazione, un'inattesa e straordinaria dilatazione, perché essa diventi progressivamente capace di accogliere, definitivamente, un tale straordinario carisma e di viverlo come suprema testimonianza a Cristo, nella quotidianità dell'esistenza ministeriale.
- Il mondo non attacca il nostro agire "sociale", né le nostre opere caritative; esso non può tollerare la testimonianza della castità per il Regno dei Cieli e la conseguente azione educativa, che da essa scaturisce.
- "Conversatio nostra in Coelis est"; diversamente in terra ci si agita ma si realizza nulla!
- Formarsi a una radicale fedeltà alla santa Messa quotidiana, all'Ufficio divino, all'adorazione eucaristica, all'orazione mentale anch'essa quotidiana, alla preghiera del santo Rosario, che quotidianamente affida a Maria il proprio sacerdozio, è il "quoziente minimo" per poter anche solo sperare di vivere il celibato.
- Una comunità seminaristica che non avesse al proprio centro la dimensione della preghiera, ben difficilmente riuscirebbe ad assolvere al proprio compito.
- La preghiera non è un'interruzione delle cose da fare, ma, al contrario, si interrompe talvolta la preghiera per fare delle cose, e anche nelle altre opere è necessario custodire uno spirito orante.
- Non si prega indipendentemente dalla vocazione ricevuta, ma, partendo da essa, ci si pone davanti al Signore quasi pregustando le dolcezze del ministero.
- Dal punto di vista umano nulla s'improvvisa e dal punto di vista divino nulla si anticipa.
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