Mariolina Simone

conduttrice televisiva, conduttrice radiofonica e autrice televisiva italiana

Mariolina Nicotera Simone, nota anche con lo pseudonimo de LaMario (1975 – vivente), conduttrice radiofonica, conduttrice televisiva e autrice televisiva italiana.

Mariolina Simone (2012)

Citazioni di Mariolina Simone modifica

  • Parliamo dei tempi della prima Domenica In che feci con Bonolis. La mia agente mi portò all'incontro con Paolo. Entrai in una stanza, dove a breve si sarebbe svolto l'incontro e in questa stanza c'erano delle persone, assomigliava quasi ad una sala d'attesa. La mia agente mi chiese di aspettare lì mentre lei sarebbe entrata a fare due chiacchiere con Bonolis. Tra una cosa e l'altra mi metto a chiacchierare del più e del meno con le persone in sala d'attesa, dato che parlo anche con le pietre... e comincio a lamentarmi con loro, gli racconto le mie insicurezze e i miei dubbi rispetto a ciò che avrei fatto a Domenica In etc etc. Non ho certamente parlato male di Paolo, anzi, la sua presenza era il motivo principale del perché ero lì. Dopo un po' esce la mia agente dallo studio dove era entrata e dice a quelli seduti: "Che facciamo, la vogliamo prendere sta ragazza?" e loro a lei "la prendiamo la prendiamo". Quelle persone sedute erano Stefano Jurgens, Marco Salvati... il mio colloquio era quello, per fortuna andò bene.[1]
  • Quando lavoravo a Videomusic il direttore si chiamava Tamburini. Vedendo i miei colleghi mandare tutti delle mail molto formali al direttore, mi chiedevo chi fosse cotanto personaggio. Allora mi decido a cercarlo su internet e trovo un figo pazzesco; avevo evidentemente sbagliato Tamburini, solo che non me ne resi conto. Pensai di avere un direttore giovane e figo e ebbi l'idea di mandargli una mail un pelino scanzonata che faceva più o meno così: "Ciao diretùr come te la passi, Rita Rusic mi ha mandato fuori in trasferta. Tu sicuramente sarai sotto l'aria condizionata nel tuo ufficietto, vedi la differenza tra chi comanda e i sottoposti? Bhe, comunque ti mando tanti baci sparsi!" — tutte cose di questo tipo insomma. Dopo di che, mi confronto con i miei colleghi a proposito di questa mail e mi si gela il sangue: mi resi conto di aver sbagliato completamente personaggio. Il nostro direttore, Tamburini, avrà avuto come minimo settant'anni. Detto questo il direttore mi rispose alla mail in maniera molto leggera, apprezzò la mail per il tono goliardico e ricambiò i "baciotti", incredibile ma vero.[1]

La figura femminile della Speaker

Intervista di Maurizio Schettino, radiospeaker.it, 6 giugno 2012.

  • [«[...] come viene considerata una speaker rispetto alla tipica figura maschile?»] In realtà non è mai semplice per una donna infilarsi in lavori di questo tipo, né per la conduzione televisiva, né per quella radiofonica, però è anche vero che da dieci anni a questa parte le donne in radio stanno acquistando sempre più potere e responsabilità, riuscendo ad essere molto brave.
  • [«Quando sei davanti al microfono, quale pensi possa essere l'approccio ideale per creare un coinvolgimento con gli ascoltatori?»] Sicuramente, per quanto mi riguarda, [...] l'approccio ideale è quello "di pancia", nel senso che tendo maggiormente a non fingere davanti al microfono; ho il ciclo, sono arrabbiata, sono nervosa, lo lascio trasparire; sono felice, ho ricevuto una buona notizia, lo racconto. Non mi piace utilizzare molto i filtri, anche perché alla fine la voce non riesce a mentire, verrei "tanata" immediatamente, ho imparato a non farlo, sono sempre molto onesta, quindi credo sia questa la formula vincente. [...] Non credo molto nell'impostazione anni Ottanta, dello speaker con la voce perfetta, trovo che sia sorpassata; secondo me avere personalità significa riuscire anche a volte a non avere l'accento giusto oppure a non avere l'intonazione giusta, ma a trasmettere con personalità una singola parola, la voglia di raccontarsi soprattutto possedendo un'onestà intellettuale.
  • Ultimamente la televisione sta influenzando tanto la radio o comunque le scelte dei direttori artistici; sono moltissimi i televisivi che passano alla radio, continuando ad essere conduttori televisivi, pur non avendo un passato radiofonico, però sono effettivamente pochi quelli che riescono a tenere banco davanti al microfono, perché quando fai la radio è diverso. In televisione hai il capello fluente, il seno rifatto oppure l'abbronzatura facile, in radio tutto questo manca, per cui o hai la sostanza degli argomenti o duri poco, il tempo di una stagione e poi a casa.
  • Odio il mondo della notte, non frequento le discoteche, amo molto la musica indie e quella pop-dance, ho difficoltà ad ascoltare la dance pura, sto imparando ad essere meno integralista [...] però se posso, di notte o mi guardo un bel film di Audrey Hepburn o leggo un libro.

Note modifica

  1. a b Dall'intervista di Marco Lomonaco, Mariolina Simone: "Che figuraccia col direttore di Videomusic!", ilgiornaleoff.it, 25 giugno 2018.

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