Marine Vacth

modella e attrice francese

Marine Vacth (1991 – vivente), attrice e modella francese.

Marine Vacth nel 2020

Citazioni di Marine Vacth

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  Citazioni in ordine temporale.

  • [«Perché cerca di nascondere il suo sex appeal?»] Non so neppure se ce l'ho, un sex appeal. Quindi no, non cerco di nascondere proprio niente.[1]
  • [«Cosa la spinge a recitare, la ricerca di quali emozioni?»] La possibilità di incarnare nuovi personaggi, trovarmi in situazioni in cui nella vita non mi sarei mai trovata. È anche un incontro, quello con un regista e con le tante persone che lavorano sul set, alla ricerca di qualcosa di magico. Fare un film vuol dire partire per un viaggio, anche dentro di te.[2]
  • [«Cosa cambia per lei quando viene fotografata come modella o ripresa come attrice?»] È molto differente e allo stesso tempo non cambia poi molto: è un gioco di luci, di incarnazione di un personaggio, l'idea che ci siano delle tracce chimiche che catturano i movimenti del corpo nello spazio. Esiste un mezzo, che sia la macchina da presa o quella fotografica, con qualcuno dietro che ti osserva e dirige. Per un'attrice posare per delle foto fa parte dell'attività promozionale, può capitare di provare piacere, ma non è sempre così, mentre girare un film è qualcosa che desidero sempre e in maniera totalizzante.[2]

Intervista di Gloria Satta, grazia.it, 26 luglio 2018.

  • [Su Doppio amore] Ho trovato più sconvolgente dovermi tagliare i capelli nella prima sequenza che recitare senza vestiti nelle altre. Indosso la nudità come un costume di scena.
  • [«La maternità ha cambiato il suo rapporto con il lavoro?»] No, continuo a scegliere come sempre, seguendo l'istinto. Del cinema amo il gioco di squadra, le ore trascorse con la troupe, i viaggi, ma anche i lunghi periodi d'inattività che mi permettono di stare con mio figlio e mio marito, lontana dai riflettori. La mia vita privata è sacra.
  • [...] non sono cresciuta sognando il cinema: non ho mai provato il desiderio d'identificarmi in una diva.

Intervista di Ilaria Solari, elle.com, 7 dicembre 2019.

  • [...] amo il cinema di Matteo Garrone: il suo sguardo, la vicinanza ai personaggi, il suo modo di raccontare le storie mi arrivano dritti al cuore, ha una sensibilità straordinaria.
  • [«Che cosa sapeva di Pinocchio?»] Non avevo letto Collodi, conoscevo la storia per la versione animata di Disney, che ho visto da bambina: a dire il vero lì la Fata turchina è un po' diversa. [«La versione collodiana non è proprio una favola: ha turbato i sogni di molti bambini. La leggerebbe mai a suo figlio?»] No. Ma i bambini d'oggi sono molto meno fifoni. Il Pinocchio di Garrone è in ogni caso un film destinato a grandi e piccoli. E forse il primo in cui recito che mio figlio, che ha cinque anni, può finalmente vedere [ride, ndr].
  • [«Ha detto di non amare le interviste, perché?»] Mi sento a disagio. Un'intervista è come una polaroid che ti congela in un momento particolare della tua esistenza, sotto una luce casuale, quando ogni personalità vive di infinite luci e ombre. In qualche caso poi mi è capitato di essere travisata e questo mi fa imbestialire. In genere le cose preferisco farle, non amo almanaccarci troppo sopra, il tempo è già così poco.
  • [«[...] ha gestito con invidiabile aplomb le chiacchiere legate alle sue interpretazioni più scabrose»] Sono solo film. Il cinema racconta storie che ogni spettatore interpreta a modo suo, a cui reagisce in maniera differente. Se c'è gente che rimane sconvolta o emozionata vuol dire che il film in fondo ha fatto il suo lavoro.

Intervista di Mario Serenellini, ilmanifesto.it, 14 dicembre 2019.

  • [«[...] perché continua a alternare il lavoro di mannequin ai suoi impegni di cinema?»] Son due esperienze complementari per me. Vivo le riprese d'un film come una maratona e le sedute fotografiche come uno sprint: le due facce della stessa medaglia. Fin che posso, continuerò a sdoppiarmi. L'alternanza mi fa bene. Posso permettermi così di non girare un film dietro l'altro e, soprattutto, di non accettare parti che non ho alcuna voglia di interpretare. Maggiore libertà, insomma. Senza contare che mi piace un mondo lavorare con determinati fotografi: sono esperienze spesso molto creative, che ti arricchiscono. Cinema e fotografia sono sotto certi aspetti molto simili: per entrambi, vengono in primo luogo la rappresentazione, la finzione e la luce...
  • [«[...] importante per lei la complicità con un autore?»] No, non particolarmente. Le mie scelte non sono mai in funzione d'una carriera: non ho mai in testa piani per il giorno dopo. Accetto solo quei ruoli che mi piacciono: recito unicamente con quei registi che sento vicini e dei quali stimo il lavoro. A guardar bene, il mestiere d'attrice mi si è inventato addosso: l'ho cominciato proprio per caso. Perché, allora, farne una strategia, un progetto?
  • [«[...] la proposta di divenire modella a 14 anni. Perché ha accettato?»] Per la voglia di cambiare: uscire dal mio ambiente, fare nuove conoscenze, viaggiare, prendere aria!... Ero una ragazzina di 14 anni, è vero, ma mi sentivo soffocare nella mia vita d'adolescente. Quella proposta, devo dire, è arrivata proprio al momento giusto. È anche vero che ce ne ho messo di tempo prima di adattarmi a questo mestiere e alle prime fotografie di moda. [«Per quale motivo?»] Perché la moda e tutto quel che le va dietro erano davvero a mille miglia dal mio universo familiare. Ma è proprio grazie a questo primo mestiere che ho potuto approfittare d'una autonomia economica, che mi ha permesso d'emanciparmi ancora giovanissima e di scoprire nuovi mondi. In tal senso, il lavoro d'avvio è stato per me una vera liberazione.
  • [«Non ha [...] seguito alcun corso d'arte drammatica: attrice d'istinto?»] Sì, sono autodidatta. È poco ma sicuro! Dal mio esordio, ho l'impressione d'essere un'attrice ausiliaria. Sperimento, in modo alquanto artigianale. Ne tento una, poi ricomincio con un'altra. E non intellettualizzo mai: o pochissimo.
  • Stranamente, anche se mi muovo nel mondo dell'immagine – attrice di cinema e modella –, non mi piace contemplarmi né analizzarmi. Preferisco il fare, essere dentro l'azione. I commenti m'interessano meno.
  1. Dall'intervista di Raffaele Panizza a Flair nº 7, 24 ottobre 2013; citato in Marine Vacth, l'attrice che ha conquistato la Francia si racconta a Flair, panorama.it, 29 ottobre 2013.
  2. a b Dall'intervista di Mauro Donzelli, Marine Vacth: «Con François Ozon anche girare un thriller erotico diventa un'esperienza gioiosa», iodonna.it, 6 aprile 2018.

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