Marina Salamon

imprenditrice, dirigente d'azienda e scrittrice italiana

Marina Salamon (1950 – vivente), imprenditrice, dirigente d'azienda e scrittrice italiana.

Marina Salamon nel 2018

Intervista di Annalisa Mancini, verona-in.it, 20 dicembre 2021.

  • [Marina Salamon, le donne dirigenti non sono molte, sia nel pubblico sia nel privato, perché secondo lei?] Questa situazione evolverà in fretta, nel tempo di una generazione. Tutti i mondi più innovativi saranno quelli che daranno più spazio a donne e giovani, che sono oggi delle minorities.
  • [Quali sono i settori che la fanno essere ottimista?] La politica, il giornalismo, l'università, il mondo bancario – mondi tendenzialmente poco innovativi – sono molto più indietro dell'economia privata. Si stanno laureando più donne che uomini e anche con voti più alti ma i rettori donna sono ancora visti con stupore. Ci sono più donne laureate in medicina ma i primari negli ospedali sono ancora soprattutto uomini. In fondo, non dobbiamo dimenticare che l'Italia ha un capitalismo giovane, era un Paese prevalentemente agricolo e il voto alle donne è arrivato solo nel 1946. Quando mia madre frequentava Medicina, nel 1947, c'erano solo due donne all'università! Credo però che il mondo cambierà nell'arco di 25 anni.
  • [Pensa che servano altri strumenti legislativi per aiutare la carriera delle donne?] Più che della carriera delle donne io sono preoccupata della conciliazione tra lavoro e famiglia, quello è un pasticcio. Eppure non ci sono solo gli strumenti legislativi.
  • [Che cosa pensa delle quote rosa?] Nei Cda di alcune aziende le quote rosa non hanno portato persone preparate, però nel tempo ho osservato che c'è una lobby maschile dei consiglieri d'amministrazione che privilegia quelli che non disturbano. Credo non siano state ancora intraprese azioni serie che contengono però il rischio di mettere donne contro altre donne, come ad esempio il necessario prolungamento dell'orario scolastico, chiedendo al personale ATA di rimanere più a lungo per tenere le aule aperte e consentire gli orari prolungati.
  • [Quante donne lavorano con lei e come sono?] Le donne da noi sono l'85 per cento e sono la maggioranza delle dirigenti, ormai già da 30 anni. In generale, le donne competenti ci sono, forse non si vedono ma se gli uomini al potere si applicassero un minimo, si accorgerebbero di tante donne leali, generose e disinteressate al potere, pure troppo disinteressate. Mi capita di invitare le donne a "mordere", a incattivirsi senza sentirsi in colpa. Mordere è divertente e necessario.
  • [Molte donne che abbiamo intervistato parlano di se stesse parlando al maschile definendosi utilizzando il genere maschile delle parole che definiscono le loro professioni. Pensa sia giusto che la lingua cambi?] Non ho mai perso tempo a occuparmi dei neologismi. Divento più severa sull'essenza e mi insospettisco piuttosto quando vedo donne molto concentrate sull'apparenza. Chi discute troppo sulla terminologia mi preoccupa: concentriamoci sul prendere il potere reale!
  • [Che cos’è il potere?] Il potere è responsabilità e servizio. Significa per le donne liberarsi dal bisogno di approvazione e dal consenso.

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