Maria Minicuci

antropologa italiana

Maria Minicuci (1943 – vivente), antropologa italiana.

La memoria genealogica in un paese della Calabria modifica

Incipit modifica

  • I dati che riferirò e che cercherò di analizzare in riferimento al tema della memoria genealogica, sono ricavati da un'esperienza di ricerca in un paese della Calabria, nella provincia di Catanzaro, e avente per oggetto la famiglia e la parentela. Tale ricerca si è estesa di recente ad altre aree del Reggino e del Cosentino. Sebbene io faccia qui riferimento solo al paese su cui più a lungo ho lavorato, vorrei tuttavia premettere che alcuni dei tratti riscontrati a Zaccanopoli, li ho ritrovati analoghi nei paesi di indagine successiva, tutti paesi in cui le strutture di parentela e le modalità di trasmissione del patrimonio, ad esse connesse, organizzano le strategie di riproduzione della società.

Citazioni modifica

  • Una prima osservazione può essere fatta. Mentre in profondità è in linea maschile, dal lato paterno, che si è in grado di risalire più indietro nel tempo, nella collateralità è più estesa la conoscenza della linea femminile. (159)
  • Ad attivare la memoria sono: la necessità di situare ciascuno in relazione a se stessi e alla comunità secondo la sua appartenenza a una «casata» e/o a un gruppo di parentela, nelle diverse situazioni; la necessità di reperire tutti i rapporti di parentela in occasioni di fidanzamenti e matrimonio ai fini di strategie matrimoniali; le occasioni di lutto (queste principalmente), malattie, nascite etc.; le occasioni di passaggi di proprietà: vendite, acquisti, transazioni di vario genere, doti, eredità; le competizioni elettorali, le solidarietà politiche; la necessità di regolamentare i rapporti con gli altri membri del paese e con gente dell'esterno; la narrazione dei sogni, la rappresentazione dell'al di là. (p. 161)
  • La memoria ha anche funzione di controllo sociale e di mantenimento dell'ordine. Il ricordo del passato è anche il ricordo di «splendori» e «miserie» delle «casate» e serve a situare ciascuno al proprio posto, anche indipendentemente da quello che attualmente occupa e viene usato in situazioni di conflittualità o per emettere una sanzione. Così, ad esempio, nel caso di qualcuno che tenti di emergere, spezzando la tuttora relativa omogeinità della composizione sociale, ma soprattutto che assuma un nuovo status sociale come elemento di distinzione rispetto agli altri, non si esitano a ricordare le sue origini onde ricondurle all'interno di una storia comune di cui la memoria collettiva è unica garante. (p. 163)

Bibliografia modifica

  • Maria Minicuci, La memoria genealogica in un paese della Calabria, in Le modèle familial européen. Normes, déviances, contrôle du pouvoir, Actes des séminaries organisés par l'École française de Rome et l'Università di Roma (1984), Roma, Collection de l'École française de Rome, Roma, année 1986, pp. 155-163 [1].

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