Mare dentro

film del 2004 diretto da Alejandro Amenábar

Mare dentro

Immagine Lugar del accidente de Ramón Sampedro en As Furnas 1.jpg.
Titolo originale

Mar adentro

Lingua originale spagnolo, gallego e catalano
Paese Spagna
Anno 2004
Genere drammatico
Regia Alejandro Amenabar
Sceneggiatura Alejandro Amenabar, Mateo Gil
Produttore Alejandro Amenábar, Fernando Bovaira
Interpreti e personaggi
Note

Mare dentro, film spagnolo del 2004, con Javier Bardem, Lola Duenas e Belen Rueda, regia di Alejandro Amenabar.

Frasi modifica

  • Mare dentro, in alto mare – dentro, senza peso
    nel fondo, dove si avvera il sogno: due volontà
    che fanno vero un desiderio nell'incontro.
    Un bacio accende la vita con il fragore luminoso di una
    saetta, il mio corpo cambiato non è
    più il mio corpo, è come penetrare al centro
    dell'universo:
    L'abbraccio più infantile, e il più puro dei
    baci fino a vederci trasformati in
    un unico desiderio
    Il tuo sguardo il mio sguardo, come un'eco
    che va ripetendo, senza parole: più dentro,
    più dentro, fino al di là del tutto, attraverso
    il sangue e il midollo.
    Però sempre mi sveglio, mentre sempre io voglio
    essere morto, perché io con la mia bocca
    resti sempre dentro la rete dei tuoi capelli. (Ramon Sampedro)
  • Peggio di avere un figlio morto è avere un figlio che vuole morire. (Joaquín)
  • La paura è un'arma molto potente. Ti toglie la libertà di decidere. (Genè)
  • Ho verificato ancora una volta che quando uno dipende dagli altri per tutto, be'... perde la sua intimità. (Ramon)
  • Cara Julia, quando Genè mi ha detto che un'avvocatessa si è offerta di occuparsi del mio caso, un fattore ha pesato più di ogni altro sulla mia decisione. Cioè che questa avvocatessa soffriva di una malattia degenerativa. Ho pensato che solo una persona in quella situazione poteva capire veramente la mia e intuire il mio inferno. Ora so che a volte vale la pena di vivere questo inferno, se così si conoscono persone come te. Vale la pena essersi passati una sigaretta o, come adesso, fare una carezza anche solo scrivendo questa sciocchezza. E a proposito di sciocchezze, sto correggendo le cose che ho scritto nella speranza che presto tu possa tornare a darmi una mano. Per ora mio nipote Javi ha cominciato ad aiutarmi riportandole sul suo computer. Per il resto qui la vita continua come sempre lo sai... Manuela è stata tutto il mese attenta ad imbacuccarmi perché l'autunno non mi colga alla sprovvista. Mio nipote continua a litigare con suo nonno. Io trovo loro da fare dei piccoli lavoretti perché passino del tempo insieme. Questo mese sono venuti a trovarmi molti vecchi amici, alcuni continuano a farlo da 25 anni, cosa che suscita la mia ammirazione. Approfittano per raccontarmi le loro storie e io mi diverto. Ti ricordi di Rosa, la ragazza della fabbrica? Credo che abbia trovato qui una specie di rifugio. L'altro giorno ha voluto aiutare Manuela a cambiarmi le lenzuola, e hanno finito per discutere. Ho verificato ancora una volta che quando uno dipende dagli altri per tutto, be'... perde la sua intimità. Insomma, spero di poter mantenere l'ordine nel mio piccolo regno, fino a quando tu potrai rallegrarmi un'altra volta con la tua presenza. Un abbraccio forte. (Ramon)

Dialoghi modifica

  • Padre Francisco: Una libertà che elimina la vita non è libertà.
    Ramon Sampedro: E una vita che elimina la libertà? Neppure è vita!
  • Ramon: [posando l'orecchio sul pancione] Ma non si muove!
    Genè: Tu non ti muovi!
  • Julia: Perché ridi tanto Ramon?
    Ramon: Quando uno non può scappare e dipende costantemente dagli altri... impara... impara a piangere ridendo.

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