Maracanazo
ultimo incontro del girone finale del campionato mondiale di calcio 1950
Citazioni sul Maracanazo.
- Ci liberammo dell'angoscia che ci portammo in tutta la partita, piangendo di gioia, pensando alle nostre famiglie in Uruguay, mentre i nostri avversari piangevano per l'amarezza della disfatta. Ad un certo momento provai tristezza per quello che stava succedendo. Mancavano 13 minuti alla fine. Sicuramente tutto il Brasile stava vivendo un dramma. Mi sembra di rivivere gli ultimi istanti sul campo di gioco: le facce tirate di tutti i brasiliani, la disperazione per un risultato impensato e un pubblico silenzioso come mai era successo, presagio che la tragedia stava avvicinandosi. (Juan Alberto Schiaffino)
- Indimenticabile, quella partita. Sedici luglio 1950, alla seleçao bastava il pareggio. Brasile avanti con Friaça, segna Schiaffino, decide Ghiggia su passaggio di Schiaffino: da 1-0 a 1-2. Duecentomila spettatori all'inizio, duecento suicidi alla fine. (Roberto Beccantini)
- Soltanto in tre abbiamo zittito il Maracanã con un gesto: Frank Sinatra, Giovanni Paolo II e io. (Alcides Ghiggia)
- Sul momento non mi resi conto dell'enormità della situazione: 200 mila brasiliani erano venuti al Maracanã convinti di festeggiare il trionfo della Seleção, e il piccolo Uruguay grazie al mio gol stava sfilando loro la coppa da sotto il naso. Fu a fine gara, nel vedere la gente impietrita se non già disperata, che cominciai a realizzare: nessuno è mai stato "in trasferta" come noi quel giorno. (Alcides Ghiggia)
- È stata una giornata di apoteosi del calcio. Non abbiamo mai assistito ad un avvenimento calcistico di tanta grandiosità. Basti dire che arrivati sul campo, per misura di precauzione, alle ore 11 (l'inizio era per le 16) l'abbiamo trovato già pieno. La folla l'aveva riempito come diversi rivoli d'acqua riempiono una vasca.
- Quando le squadre entrano in campo, sembra salutarle la statua del Redentore Carcovado che brilla nel sole sopra il campo. Avviene una scena indescrivibile. La folla sembra in preda ad un furore di esaltazione; noi europei non abbiamo idea di quello che siano più di centocinquantamila persone che urlano congestionate fra il ripetersi degli spari che stendono ad un certo punto sullo stadio un sottile velario di fumo.
- Mentre il gioco si svolgeva, uno spettacolo a sé lo offriva pubblico sempre più nervoso, deluso, ora tutto un'esplosione di entusiasmo ora scorato, con reazioni violente contro i proprii giocatori e principalmente contro il mediano sinistro Bigode che appariva in cattiva giornata. Il fischio della fine del primo tempo stato accolto in silenzio e pure in silenzio è trascorso l'intervallo del riposo. Forse la folla già aveva la sensazione che le cose stavano mettendosi male. Quando le squadre rientrano in campo l'applauso è debole, come sfiduciato.
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