Manusmṛti
Manusmṛti, o Mānava-Dharmaśāstra, testo di diritto, sacro presso l'induismo, conosciuto anche come le Le Leggi di Manu.
- Là dove per natura vaga l'antilope nera è il paese adatto ai sacrifici; al di fuori di quello si trova il paese dei barbari. (II, 23[1])
- Egli[2] deve sempre pronunciare "Oṃ!" alla fine e all'inizio della recitazione dei Veda, perché se non c'è prima, [la recitazione dei Veda] si perde, se non c'è dopo, questa si dissolve. (II, 74)
- Per procurarsi della carne è sempre necessario ferire delle creature viventi e questo è un ostacolo per il raggiungimento della beatitudine celeste; si eviti dunque di mangiare carne.[3]
- Considerata la disgustosa origine della carne, la crudeltà di incatenare e di uccidere delle creature, è necessario astenersi dal mangiare carne.[3]
NoteModifica
- ↑ Citato in Roberto Calasso, L'ardore, Adelphi, Milano, 2010. ISBN 978-88-459-2521-4
- ↑ L'officiante.
- ↑ a b Citato in Massimo Salani, A tavola con le religioni: induismo, buddhismo, jainismo, EDB, Bologna, 2014, p. 40. ISBN 978-88-10-60469-4