Manuela Ventura

attrice italiana

Manuela Ventura (1973 – vivente), attrice italiana.

Manuela Ventura nel 2022

Pietro Cerniglia, thewom.it, 20 maggio 2024.

  • [Manuela Ventura quando ha imparato a fregarsene del giudizio degli altri?] Ho imparato a farlo grazie al teatro perché è quello il luogo dove ho potuto sperimentare mille versioni non tanto di me ma delle possibilità dell'essere umano, avendo anche la possibilità di mettersi in ridicolo. E, quando si indossano tutti questi strati, non puoi uscendo dalla sala prove o dallo spettacolo non sentirti anche più leggero: non c'è un unico modo di guardare alla vita. Ciò ti arricchisce dandoti la possibilità di farti scivolare addosso i giudizi e la ristrettezza di vedute degli altri o portandoti a pensare che possono convivere varie possibilità. L'importante è che l'una non infici la libertà dell’altra, un principio fondamentale a cui tutti quanti dovremmo attenerci sempre e comunque...
  • [Cosa ha comportato allontanarti allora dalle tue radici?] Una sorta di iniziale spaesamento che ho poi dovuto imparare a gestire. Andando via da casa, ti sembra di perdere dei legami: devi fare spazio a delle novità per cui devi o vuoi rinunciare a una parte del tuo mondo che è stato proprio per sperimentare altro. Capita così di perdere dei pezzi e di sentirti inevitabilmente in disequilibrio in alcuni momenti. Almeno a me è capitato così quando, arrivando in Accademia, mi sono fiondata in un contesto che mi ha aperto mille conoscenze e tante porte. Ma tutte quelle emozioni e confusione emotiva a cui cerchi di far posto dentro di te hanno bisogno di essere elaborate. Ed è da allora che ho cominciato a far lunghe camminate per placare quel senso di ricerca di qualcosa. Rientra ancora oggi tra le mie passioni: cammino senza sapere bene dove devo andare. È come se fisicamente mettessi in moto quel bisogno di cercare o comunque di andare: magari ti arriva improvvisamente una suggestione, una risposta o un'immagine da fotografare che ti aiutino a ritrovare la strada o a scovarne una nuova.
  • [Non hai mai avuto la sensazione di smarrire la strada o che quella nuova non facesse al caso tuo?] Certo. Ancora adesso vivo la sensazione di perdermi troppo. Perdersi va bene e a volte serve ma io temo di perdermi troppo. E il mio lavoro di certo non aiuta tanto proprio perché fatto di incognite e precarietà. Rispetto a quando ho cominciato io, ci sono stati tanti cambiamenti a cui ho cercato di adeguarmi, novità e nuovi modi che spesso mi generano la sensazione di perdermi e mi fanno ogni tanto stare in ansia. [...] Tutti, se vogliamo, ne siamo affetti in misura diversa e in qualche modo può anche diventare fonte di energia perché, riconoscendola, ti stimola e può offrirti anche delle possibilità a livello creativo.

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