Lucio Pomponio
poeta romano, autore di atellane
Lucio Pomponio (I sec. a.C.), commediografo romano.
Citazioni
modifica- C'è chi si tiene così ben nascosto che gli sembra tempesta tutto ciò che succede sotto il sole.[1]
- Quidam adeo in latebras refugerunt ut putent in turbido esse quidquid in luce est.
- E impara ad ascoltare, se non sai parlare.
- Atque auscultare disce, si nescis loqui.[2]
- È questo il costume del popolo: oggi ti va contro, ma domani t'appoggerà.[3]
- Fare il fattore lontano dalla città e dove il padrone venga di rado, non è fare il fattore, ma il padrone.[3]
- Mi chiedi che cosa bisogna fare? la fune costa poco, fatti un cappio.[4]
- Nunc rogas quid fiat? restis vilis est, velet gulam.
- Non t'inquietare: è naturale che ogni marito desideri la morte della moglie.[3]
- Non voglio giocare a dadi per non impuzzolirmi le mani.[5]
- Aleo non ludam sane, ne meae male olant manus.
Note
modifica- ↑ Citato in Lucio Anneo Seneca, Epistulae morales ad Lucilium, ep. 3, § 6. Traduzione di Caterina Barone, Lettere a Lucilio, Garzanti, Milano, 1989.
- ↑ Da Asina, fr. I; citato in Otto Ribbeck, Scaenicae Romanorum poesis fragmenta, 2 voll., Lipsia, 1897-1898, vol. II, p. 271.
- ↑ a b c Citato in Cesare Giarratano, Atellana, in Enciclopedia Italiana, 1930.
- ↑ Da Pannuceati, fr. VIII; citato in Franco Elpidio Pezone, Atella. Nuovi contributi alla conoscenza della città e delle sue "fabulae", Istituto di Studi Atellani, 1979, p. 27.
- ↑ Da Aleones, fr. I; citato in Pezone, cit., p. 22.
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