Lucia Annunziata
Lucia Annunziata (1950 – vivente), scrittrice, giornalista e conduttrice televisiva italiana.
Citazioni di Lucia Annunziata
modifica- [Adriano Celentano] [...] ha il diritto di dire quello che vuole, e lo avrei difeso anche se avesse detto che i gay sono da mandare al campo di sterminio.[1]
- I funerali di Lucio Dalla sono uno degli esempi più forti di quello che significa essere gay in Italia: vai in chiesa, ti concedono i funerali e ti seppelliscono con il rito cattolico, basta che non dici di essere gay. È il simbolo di quello che siamo, c'è il permissivismo purché ci si volti dall'altra parte.[2]
- I Protocolli hanno servito infatti tante dittature, e ancora oggi non smettono di far danni. In quelle pagine si capisce con chiarezza in cosa esattamente consiste l'avvelenamento intellettuale: nell'idea che il mondo non sia una costruzione collettiva, ma solo una tela intessuta da Pochi e Potenti. Questo concetto è il diniego del protagonismo individuale umano nella costruzione della storia; ed è dunque, anche, la negazione di ogni principio di trasparenza e fiducia, senza la quale non esiste comunità umana.[3]
- L'oblio in cui cade il lavoro della Notari è quello inflitto alla donna regista (e dalle pagine del libro[4]riemergono infatti decine di registe italiane dimenticate), ma è anche parte del destino della città in cui nasce il lavoro della regista.[5]
- [...] noi donne europee, abbiamo bisogno di cominciare una discussione vera su quello che l'immigrazione sta portando nei nostri paesi; sul disagio, e sulle vere e proprie minacce alla nostra incolumità fisica che avvertiamo nelle strade, sui bus, nei quartieri delle nostre città.[6]
- Benedetto XVI è un eccellente teologo e un ottimo Pastore.
- [...] [In merito al Family Day] vi ho preso parte perché reputo la famiglia un patrimonio dell'umanità che merita tutela: la famiglia non è né di destra né di sinistra, appartiene ai valori universali.
- Io rimango atea e marxista, ma esprimo ogni apprezzamento verso la cultura cattolica.
Il 5 maggio la pioggia su Sarno era insistente, sottile, tiepida; a coprirsi si sudava perché maggio aveva già quasi portato, come sempre nel Sud, l'estate.
Un unico presagio, cui non si badò molto al momento, e che riaffiora soltanto nella memoria: la montagna era da giorni ricoperta da una fittissima nuvola, scesa fino alle sue pendici. Era una nuvola, non nebbia – che da queste parti non c'è mai, perché la terra non si raffredda davvero mai. Una nube nera di pioggia, pesante, tale da impedire totalmente la visuale. «Se solo avessimo potuto vedere» dicono oggi molti dei superstiti.
Ma la rabbia della montagna, covata a lungo, non voleva avere testimoni. Luogo di miti greci, di antropomorfismi che affiorano naturali nella mente degli abitanti: come non pensare a quella nuvola come al segno di una volontà assassina?
Note
modifica- ↑ Dalla trasmissione televisiva Servizio pubblico; citato in Corinna De Cesare, Annunziata: Celentano? «Lo avrei difeso anche se avesse detto di sterminare i gay», Corriere.it, 24 febbraio 2012.
- ↑ Dalla trasmissione televisiva In mezz'ora, 4 marzo 2012; citato in Paolo Conti, Annunziata e il tabù sui gay «Un' ipocrisia all'italiana», Corriere della Sera, 5 marzo 2012.
- ↑ Da La paura, madre dei libri cattivi, La Stampa, 29 gennaio 2003.
- ↑ Il riferimento è al libro di Giuliana Bruno Streetwalking on a ruined map. Cultural theory and the city films of Elvira Notari pubblicato negli Stati Uniti nel 1993 e successivamente in Italia con il titolo Rovine con vista. Alla ricerca del cinema perduto di Elvira Notari. La citazione è tratta dalla recensione di Lucia Annunziata a Streetwalking on a ruined map apparsa sul Corriere della Sera, 16 giugno 1993. Cfr.Napoli, Uomini, luoghi e storie della città smarrita, note alle pp. 174, 175.
- ↑ Citato in Antonio Emanuele Piedimonte e Anna Scognamiglio Napoli. Uomini, luoghi e storie della città smarrita Intra Moenia, Napoli, 2013, p. 175. ISBN 978-88-95178-77-6
- ↑ Da Sul corpo delle donne no pasaran, Huffington Post.it, 6 gennaio 2016.
Bibliografia
modifica- Lucia Annunziata, La crepa, Rizzoli, 1998.
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