Luana Colussi
conduttrice televisiva e attrice italiana
Caterina Luana Colussi (1965 – vivente), conduttrice televisiva, attrice ed ex modella italiana.
Citazioni di Luana Colussi
modificaCitazioni in ordine temporale.
Intervista di Tommaso Martinelli, ilgiornaleoff.ilgiornale.it, 21 luglio 2017.
- [Su Raimondo Vianello] Una sera, durante una pausa delle registrazioni de Il gioco dei nove, Raimondo mi raggiunse per chiedermi: "Luana, ma dove vai ogni sera, a fine puntata, avvolta da quell'enorme mantello nero?". Chissà che idea si era fatto [ride, ndr]? A quel punto gli spiegai che, avvolta da quel mantello, tornavo semplicemente a casa con i mezzi pubblici. Da lì Raimondo, con il suo grande cuore, chiese al suo autista di dare ogni sera un passaggio anche a me. Di lì a poco, diventammo amici. Me ne resi conto una sera, quando, dopo esserci salutati, a un certo punto lui si fermò e mi disse: "Ciao, Luana!". Per me quel "ciao" equivaleva a un "ti voglio bene", visto che fino ad allora mi aveva sempre dato del lei.
- Ricordo esattamente il giorno in cui decisi di voler lavorare nel mondo dello spettacolo e di trasferirmi, giovanissima, a Milano. Mio padre mi disse: "Vai pure ma se decidessi di tornare, la porta di casa non la troveresti di nuovo aperta". Ricordo i pianti legati al fatto che ad accompagnarmi alla stazione non ci fosse mio padre ma un amico. Con gli anni, però, sono felice di aver dato a mio padre tante soddisfazioni, visto che conservava orgoglioso tutti i ritagli dei giornali che mi riguardavano.
- La televisione, in tutti questi anni, non l'ho mai del tutto accantonata. Però, di fatto, ho dovuto metterla da parte. È stata una mia scelta. Ho voluto crescere da sola le mie bambine, non ho voluto lasciarle alla tata di turno. Molte mie colleghe, per esempio, si sono organizzate diversamente, perché hanno potuto contare sull'appoggio della loro famiglia d'origine. Io no, la mia famiglia viveva lontana. E visto che le mie bambine non avevano mica chiesto loro di venire al mondo, non me la sono sentita di lasciarle tutto il giorno con una persona estranea e così decisi di sacrificare la mia carriera. Un sacrificio che poi, nel corso degli anni, mi sono resa conto che è la cosa giusta.
Intervista di Giovanni Terzi, ilgiornaleoff.it, 21 aprile 2020.
- Ero una modella che andava con il book sotto braccio da un casting all'altro girando come una trottola per Milano. Un giorno durante un servizio il fotografo posò la macchina e mi si sedette accanto, provò ad importunarmi. Naturalmente non ebbe il mio consenso e questo lo fece molto irritare, al punto che mi mandò via, sprezzante e arrogante, dicendomi che non avrei combinato nulla nella vita. Piansi. Poco dopo incontrai Raimondo Vianello e con lui iniziai la mia carriera con Il gioco dei 9 su Canale 5. Capii grazie a quell’episodio che nella vita tutto torna.
- [Hai abbandonato la carriera quando sei diventata mamma...] Quando sono diventata mamma per la prima volta avevo Chiara fra le braccia, un piccolo tesoro indifeso e inconsapevole, che profumava di tenerezza e di amore. Quello è diventato il mio mondo, la mia priorità su tutto: Chiara non aveva chiesto di venire al mondo ed io non avevo vicino la mia famiglia, l'unica fonte di sostegno che avrebbe potuto aiutarmi a gestire la situazione se avessi continuato a lavorare. Poi è nata Marianna, una dolcissima creatura, tenera e solare: la tenevo in cucina, sul tavolo dentro il suo trasportino, cucinavo e lei mi guardava con quegli occhioni grandi stupendi... poi ad un tratto si addormentava. La presenza di una tata fissa non è mai stata nelle mie corde ed è così che ho vissuto il mio bellissimo ruolo di mamma, come si faceva una volta.
- [Hai dimenticato quindi la tua carriera?] No anzi, il mio mondo fatto di luci e popolarità non l'ho mai cancellato: l'ho solo rimpicciolito e messo in silenzio, da parte.
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