Locomotiva a vapore

tipo di locomotiva
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Citazioni sulla locomotiva a vapore.

  • E la locomotiva sembrava fosse un mostro strano | che l'uomo dominava con il pensiero e con la mano | ruggendo si lasciava indietro distanze che sembravano infinite | sembrava avesse dentro un potere tremendo | la stessa forza della dinamite. (Francesco Guccini)
  • Già il mostro, conscio di sua metallica | anima, sbuffa, crolla, ansa, i fiammei | occhi sbarra; immane pe 'l buio | gitta il fischio che sfida lo spazio. (Giosuè Carducci)
  • La sua immaginazione si rappresentò subito la marcia rapida, folgorante, del treno apparentemente fermo per la sua stessa velocità, con quei due immensi occhi di fuoco, che gli rischiaravano la strada. Veniva da lungi, andava lungi, nero, veloce, misterioso, fatale. Nulla poteva arrestarlo; il suo respiro era mostruoso; ansava, soffiava fumo senza perdere la lena, senza spossarsi nel palpito enorme, scivolando sulle rotaie che tremavano, sfondando la notte inconsapevole. Non aveva meta, si arrestava, ripartiva; la gente spariva nei suoi vagoni neri, tappezzati all'interno come stanze, vi si obliava chiacchierando, in una fede sicura al mostro immane, che non aveva mai saputo nulla e non saprebbe mai nulla di coloro, che viaggiavano nel suo ventre. Di giorno e di notte, in qualunque stagione, sotto il sole, sotto la pioggia, sulla neve, andava sempre; il suo tremito diventava più profondo traversando i ponti, il suo respiro si faceva asmatico sotto i tunnels, dai quali prorompeva con un fischio trionfale d'ironia avventandosi giù per le valli, e non di meno ubbidendo docile alla mano, che gl'imponeva di rallentarsi dinanzi alle prime case di un villaggio.
    Era la forza stessa del sole diventato carbone, che si sprigionava daccapo in un altro fuoco; era la giovinezza eterna del moto, che crea tutte le giovinezze. (Alfredo Oriani)
  • Ma intanto corre, corre, corre la locomotiva: | e sibila il vapore, e sembra quasi cosa viva; | e sembra dire ai contadini curvi il fischio che si spande in aria: | «Fratello non temere, che corro al mio dovere, | trionfi la giustizia proletaria!». (Francesco Guccini)
Dipinto di Arkady Rylov (ante 1939)

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