Livio Pascoli (–), scrittore e drammaturgo italiano.

L'ipocondriaco o sia Il purgativo Le Roy

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  • La malattia di fegato fa tregua ma non pace. Ho poi un'altra malattia (guardando alla moglie) da cui potrei liberarmi con una pronta risoluzione. (Conte Longavita, Atto I, p. 11)
  • Io a teatro! Se vi fosse qualche nuova tragedia ove si ammazzassero l'un l'altro tutti i comici ed anche il suggeritore, forse v'andrei. (Conte Longavita, p. 19-20)
  • Coi grandi ingegni non si può che guadagnare. (Conte Longavita, Atto I, p. 20)
  • Il popolo: e quando si dice il popolo, s'intende d'ignoranza. (Lancetta, Atto I, p. 21)
  • La fame che accusate altro non è che uno stiramento di stomaco, spesso terribile foriero: o piuttosto il sangue, che per esser troppo denso, va lentamente al cuore, e uscendone con troppa energia, produce la debolezza che accusate. Or bene: il salasso correggerà questo vizio. Il cristerio astringente arresterà la vostra pertinace diarrea, che è pur causa di spuria fame: e quattro rossi d'uova pel medesimo canale vi serviran di cena. (Lancetta, Atto I, p. 23)
  • (trattenendolo) Una parola dottore. Mi diceste ch'io aveva un polipo. Mi sarebbe egli venuto per aver mangiato toppa polpa di gallina? (Conte Longavita, Atto I, p. 24)
  • Idrocefalo è idropisia di capo, sorella dell'ipocondria. (Lancetta, Atto II, p. 28)
  • Certi medici sono simili agli orologiai. Questi ruinano gli orologi, quelli i temperamenti. (Giovanni, Atto II, p. 36)


Bibliografia

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  • Livio Pascoli, L'ipocondriaco o sia Il purgativo Le Roy, commedia in quattro atti di Livio Pascoli, Tipografia Marsigli, Bologna 1825.