Lingua araba
lingua semitica, del gruppo centrale
Citazioni sulla lingua araba.
- Ci si può domandare: ma cosa fa la lingua araba? A che serve? Gli arabi ne dimenticano perfino l'esistenza. (Tahar Ben Jelloun)
- [Sul mondo arabo] Entro certi limiti si può dire che i punti comuni ai ventuno Stati che lo compongono siano pochissimi. Certo, c'è la lingua, ma è la lingua classica, letteraria, quella del Corano e non quella dei popoli. Il popolo di ogni paese arabo ha il suo proprio dialetto. Come comunicare? Per parlarsi, bisogna essere degli intellettuali. (Tahar Ben Jelloun)
- Il Corano è un testo che esercita un potente fascino sul musulmano e talvolta anche sul non musulmano. La scansione in lingua araba crea degli stati di quasi trance vissuti sia durante il canto dei muezzin sia durante la recitazione delle preghiere. Diversamente dal francese che nella sua armonia e nella sua misura è una lingua fatta per mormorare, l'arabo, gutturale almeno quanto il tedesco, si presta piuttosto bene all'ingiunzione, all'ordine breve. O comunque è così che viene percepito. (Boualem Sansal)
- La maggioranza dei musulmani non ha idea di cosa sta dicendo mentre recita il Corano, e non perché sia stupida, ma perché l'arabo è una delle lingue più complesse al mondo e una lezione la settimana alla madrasa non è sufficiente per chiarirne i punti oscuri. La parola haram, per esempio, può riferirsi a qualcosa di proibito o a qualcosa di sacro, a seconda della sillaba su cui cade l'accento. Alle complessità della lingua dovete aggiungere la realtà di tutti i giorni. (Irshad Manji)
- Nasser fu uno dei capi rivoluzionari egiziani che nel 1952 detronizzarono re Faruk. Alla vigilia del colpo di Stato, Nasser trovò un suo compagno in preda a una grande agitazione e gli disse, in inglese: «Stasera non c'è tempo per i sentimentalismi; dobbiamo serbare le nostre energie per tutto ciò che potrebbe succedere».
L'altro gli chiese perché avesse parlato in inglese e Nasser rispose ridendo che l'arabo non è una lingua adatta a esprimere la necessità di mantenere la calma. (Harold Anthony Nutting) - Perché tollerare la farsa di recitare in arabo, se in quella lingua il sacro testo non aveva senso e non faceva vibrare in me nessuna corda? Perché sostenere a priori che le traduzioni del Corano per forza «corrompevano» l'originale? Voglio dire, se il Corano è così univoco e diretto come i puristi ci raccontano, perché allora i suoi insegnamenti non possono essere facilmente tradotti in tutte le altre lingue? E per quale ragione stigmatizzare coloro che tra noi non parlano arabo, quando in tutto il mondo solo il tredici per cento dei musulmani è arabo? In altre parole, quando l'ottantasette per cento non lo è? (Irshad Manji)
Voci correlate
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