Leone Cimpellin
disegnatore italiano (1926-2017)
Leone Cimpellin, detto Leo (1926 – 2017), fumettista italiano.
Citazioni di Leone Cimpellin
modificaLeo Cimpellin - Leo Ortolani
modifica- [...] agli inizi della carriera di un fumettista c'è un muro, un grosso ostacolo dato dai propri limiti, veri o presunti. Se però si lavora con passione, sono convinto che, quel muro, si riesce a superarlo. (p. 16)
- Uno mette passione, lacrime e sangue in quello che fa e magari è un flop clamoroso. La volta dopo lavora con il piede sinistro, o magari senza entusiasmo ma solo per motivi economici, ed è un successo clamoroso. Io stesso ho fatto cose che mi soddisfacevano pienamente e che sono andate così così; altre su cui ero scettico che invece sono andate benissimo. (p. 97)
- [...] probabilmente Jonny Logan nacque in un momento che si rivelò buono per fare un fumetto impegnato. Il Sessantotto era passato da quattro anni, eravamo negli anni di piombo. Gli uomini presi di mira erano quasi tutti democristiani o della destra eversiva. Insomma, era un po' troppo politico, ma forse proprio questa sua caratteristica servì a far sì che se ne parlasse molto. È stato il suo bene. E forse anche il suo male. Gli editori, infatti, facevano un po' fatica a difenderlo. (p. 118)
- La pornografia è la scuola elementare del sesso, l'erotismo l'università. (pp. 124-125)
- [Su Tex] È nel cuore della gente. Incriticabile. Anche le inevitabili ripetizioni narrative fanno parte del fascino del personaggio: sono come le torte in faccia nelle comiche di Stanlio e Ollio. Se la tirano una volta e ridi, uno dei due la prepara di nuovo e sai benissimo che la tirerà ancora, eppure quando questo avviene ridi lo stesso. Cliché. (p. 151)
Citazioni su Leone Cimpellin
modifica- L'immaginario di Leo è solo di Leo. Mentre disegnatori come Giorgio Cavazzano hanno fatto e continuano a fare scuola, non vedo nessuno in Italia che abbia preso da Cimpellin. È più facile copiare Cavazzano che non il Leo del periodo comico-umoristico, dove era all'apice di una certa scuola. Arrivava da André Franquin, un altro difficilissimo da copiare, perché vive di un disegno preciso ma anche veloce, di una sorta di istintività nervosa. Per disegnare così bisogna sentire così. È un tratto che richiede un apporto così personale che è difficile da codificare stilisticamente. Questo vale tanto per Franquin quanto per Cimpellin. (Carlo Ambrosini)
- No, ma, come si fa a descrivere in poche parole uno che ha contribuito (alla grande!) a costruire il fumetto in Italia, che ha allattato schiere di sognatori che a tutt'oggi vivono di questo strampalato mestiere? Cimpellin non è un semplice essere umano, è un personaggio a fumetti vero e proprio, che ha fatto della sua vita una delle più divertenti, avventurose, drammatiche, lussuriose serie a puntate (per il momento pubblicate soltanto dalle edizioni della sua memoria, ma chissà...). (Giampiero Casertano)
- Per me, una delle lezioni più grandi impartite da Leo è stata la sua consacrazione sacra del lavoro; il punto centrale, il fulcro della sua vita. Leo rimane insediato al suo tavolo da disegno come il conduttore di una zattera fluttuante sulla superficie di un oceano inesplorato. Armato delle suppellettili più improbabili, pronto a ogni evenienza, continua il suo viaggio sospinto da correnti subacquee. L'aria da eterno sopravvissuto, Leo ha come bussola la sua formidabile ingenuità, e prosegue con il candore di un fanciullo nei cui occhi regna la meraviglia. (Carlo Ambrosini)
- Pur apprezzando Jacovitti e altri disegnatori del Corriere dei Piccoli, ho sempre ammirato Cimpellin per la sua grande capacità interpretativa: curava l'espressività, la dinamica e il particolare in maniera unica. Erano cose rare nel panorama fumettistico di allora. [...] La cosa che mi stupisce di lui è come riesca a essere così sensibile nel tratto avendo delle manone e una forza incredibile! Secondo me potrebbe disegnare anche con i guantoni da boxe! (Giorgio Cavazzano)
Bibliografia
modifica- Davide Barzi, Leo Cimpellin - Leo Ortolani, serie Quaderni d'autori n. 2, Edizioni If, 2002. ISBN 88-524-0010-9
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