Le avventure di Sinuhe

Le avventure di Sinuhe, opera letteraria di anonimo egizio del Medio Regno.

Le avventure di Sinuhe

Incipit modifica

Il nômarca, principe,
sigillatore del Re del basso Egitto, «Amico unico»,

giudice, intendente dei domini
del Sovrano nelle terre dei Beduini Asiatici (Sṣ.tjw),

vero conosciuto dal Re, amato da lui,
uno del seguito, Sinûhe, egli dice:

Io, uno del seguito, seguente il suo Signore,
servo dell'Abitazione del Re,

(e) della nômarca, la grande nel favore,
moglie del Re Sanwo̐sre
in Ganm-sêwe,

figlia del re Amenemḥê'e
in Kaj-no̐fre, No̐fre,
signora di stima. ‒

Citazioni modifica

  • (Mentre) stavo fermo nell'isola di Kamwêre, | il cader della sete mi angustiò: || io era bruciato, la mia gola ardente, | dissi: «Il sapore della morte è questo».
  • Amûn, signore di Nesto̐ue, | Sŏbk, Rîe, Hȏro, Hathȏr, Atûm || con la sua Enneade, Sopd, Nefr-bîu, | Semsereu, Hȏro orientale, || Neb-Jeme che occupa il tuo capo, | il concilio (degli Dei) ch'è sopra le acque, || Mîn-Hȏro che abita nei paesi stranieri, | Wre̐re la signora di Pewne, Newe, || Har-wer-rîe, gli Dei tutti, | d'Egitto e delle isole del Mare, || diano vita e diletto alla tua narice, | ti colmino dei loro doni, || ti diano continuità senza fine, | eternità senza periodo di tempo. || Si ripete il tuo terrore per abitati e deserti, | hai avvinto quello che il Sole circuisce. || È la preghiera di questo servo | al suo Signore, il quale strappa dall'Occidente.

Bibliografia modifica

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