Laurie Penny

giornalista e scrittrice britannica (1986-)

Laurie Penny (1986 – vivente), giornalista e scrittrice britannica.

Laurie Penny nel 2013

Citazioni di Laurie Penny

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  • [Sulle elezioni presidenziali negli Stati Uniti d'America] Come reality televisivo questo format è ormai trito. La storia è infantile e semplicistica. Se devo sorbirmi un gruppo di uomini bianchi iperaggressivi e intercambiabili e una quota minima di minoranze etniche che dicono frasi agghiaccianti accompagnati da una colonna sonora rock, preferisco guardare un film di Tarantino.[1]
  • Gli Stati Uniti sono pieni di estremisti di destra armati fino ai denti e convinti che le leggi valgano solo per gli altri.[2]
  • L'informazione è potere, e c’è chi vuole tenerla tutta per sé.[3]
  • La femminilità è diventata un marchio.[4]
  • La parità dei sessi sta tornando indietro come una bigotta che scappa da una riunione di ragazze madri.[5]
  • Le donne sono alienate dal loro corpo sessuale e sono tenute ad acquistare i princìpi base del loro genere.[6]
  • Questa cultura preferisce sempre le donne che occupano meno spazio possibile.[7]
  • Se Facebook è un paese, allora il suo sistema di governo è la dittatura aziendale.[8]

Da The New Statesman; tradotto in internazionale.it, 3 aprile 2025.

  • [Su Adolescence] La serie ha avuto un grande successo e ha riacceso il dibattito pubblico sui giovani maschi e la misoginia on­line. Ma il dramma in sé e l'omicidio che descrive non sono l'elemento più sconvolgente di questa storia. Ciò che è sconvolgente è che qualcuno sia sconvolto. Dopotutto non c'è niente di lontanamente fantasioso nella trama. Uomini e ragazzi hanno commesso atti di terrorismo misogino anche prima di essere ipnotizzati da delle sette online.
  • [...] la verità è che i nostri rappresentanti politici conoscevano già da tempo le minacce della cultura misogina, perché gli sono state raccontate all'infinito dalle donne, dalle ragazze e da chiunque facesse la minima attenzione a ciò che accade online. Lo sdegno di oggi dimostra che non hanno mai ascoltato i nostri racconti o non ci hanno mai creduto. Oppure, più semplicemente, non erano interessati.
  • Nonostante anni di promesse e strategie del governo, "l'epidemia di violenza contro le donne e le ragazze" sta peggiorando. Nei primi anni del decennio scorso, quando ero una giovane giornalista, ho subìto una campagna coordinata di molestie e abusi online. A 24 anni ho cominciato a ricevere regolarmente minacce di morte, oltre alla dose quotidiana di promesse di stupro. E di sicuro non ero l'unica. Quando alcune attiviste hanno lanciato l'allarme, gli uomini ci hanno detto che eravamo troppo sensibili. Si trattava solo di ragazzi arrabbiati che non facevano sul serio. Ci dava fastidio uno scherzo? Di sicuro avevamo fatto qualcosa per provocarli? Ci avevamo pensato?
  • Andrew Tate, convinto che le vittime di stupro dovrebbero "essere ritenute responsabili" e abituato a incitare i suoi seguaci a commettere atti di violenza sulle donne, è l'esempio più conosciuto di questa misoginia professionale. Ma ce ne sono altri. A febbraio l'amministrazione Trump sarebbe intervenuta per permettere a Tate di lasciare la Romania, dove è accusato di traffico di esseri umani e violenza sessuale. Una delle presunte vittime aveva 15 anni. Non c'è nulla di buffo in questo. Tate e i suoi imitatori non scherzano. Non l'hanno mai fatto.
  • Concentrarsi sui ragazzi vulnerabili preda di una setta misogina significa distogliere l'attenzione dagli uomini adulti che sono al centro di tutto, compresi quelli che oggi detengono il potere. Eppure continuano a chiederci di metterci nei panni degli uomini che aggrediscono le donne, di considerare che forse non hanno tutti i torti, magari non sulla violenza come soluzione, ma sul modo in cui i ragazzi sono emarginati, sulla crudeltà delle ragazze.
  • Ho visto questi uomini trasformare in un movimento politico il rifiuto di affrontare con maturità i propri sentimenti. Sono stanca di essere ostaggio delle emozioni di ragazzi incattiviti e violenti. Quello che tutte noi vogliamo sapere, al più presto, è come possono essere fermati.
  1. Da Il presidente degli Stati Uniti va eletto da tutto il mondo, internazionale.it, 24 febbraio 2016.
  2. Da I terroristi bianchi degli Stati Uniti, Internazionale, n. 1131, 4 dicembre 2015, p. 40.
  3. Da Aaron Swartz poteva cambiare il mondo, Internazionale, n. 1144, 11 marzo 2016, p. 38.
  4. Citato in AA.VV., Il libro del femminismo, traduzione di Martina Dominici, Gribaudo, 2019, p. 300. ISBN 9788858022900
  5. Da Femministe non pentite, Internazionale, n. 993, 29 marzo 2013, p. 36.
  6. Citato in AA.VV., Il libro del femminismo, traduzione di Martina Dominici, Gribaudo, 2019, p. 301. ISBN 9788858022900
  7. Da La bellezza non conta, Internazionale, n. 1002, 31 maggio 2013, p. 32.
  8. Da Gli esperimenti totalitari di Facebook, Internazionale, n. 1059, 11 luglio 2014, p. 36.

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