Laura Bassi

biologa e matematica italiana

Laura Maria Caterina Bassi Veratti, più nota come Laura Bassi (1711 – 1778), fisica e accademica italiana.

Laura Bassi, in una litografia di A. Di Lorenzo

Citazioni su Laura Bassi modifica

  • Laura Bassi fu ritenuta dai suoi contemporanei un portento; essa sollevò gli entusiasmi non solo dei suoi concittadini, ma di tutta Italia e perfino degli stranieri; indirizzandosi a lei il Voltaire la chiamava «l'onor del suo secolo e delle donne»; a lei dotti, principi, prelati profondevano le massime testimonianze di stima e di ammirazione. (Giovanni Martinotti)

Luigi Lodi modifica

  • Bologna ormai tutta quanta sapeva di avere fra le sue mura un miracolo, e voleva ufficialmente e definitivamente consacrarlo. Perché la Bassi, quella ragazza che a vent'anni sapeva già tante lingue, tante scienze, tante cose, non poteva essere altro che un miracolo. Miracolosa, questo era infatti il nome con cui la designavano parlando e scrivendo fra loro i più dotti e arguti uomini del tempo.
  • Fra i nemici della Bassi non c'erano soltanto i calunniatori volgari, i maldicenti inverecondi, anonimi, senza seguito e senza autorità. Ce n'erano dei ben più temibili e spietati tanto più temibili e spietati quanto non avevan d'uopo di nascondersi e d'infingersi, d'insinuare di soppiatto le loro malignità, ma potevano accusare altamente, alla chiara luce del sole, sicuri nella santità delle loro parole, rispettati per la purità del loro fine. Anime pie, che adoravano la Chiesa e i suoi comandamenti, a loro quel tanto sapere in una donna non pareva naturale; in quella infrazione violenta delle leggi consuete vedevano un maleficio del «gran nemico»; sentivano un tanfo d'inferno uscir da quella donna che ne sapeva più d'un monsignore.
    Per poco non la chiamarono davanti all'Inquisizione.
  • Prese, ancora bambina, ad istruirla certo dottor Gaetano Tacconi; ma segretamente, paurosamente, come un agricoltore audace coltiverebbe una pianta nuova e proibita sotto il nostro sole. Le insegnò il latino – cominciavano sempre dal latino allora – il francese, l'inglese e poi la logica, la metafisica, la filosofia naturale; lo scibile, press'a poco. E la Laura imparava sempre, imparava presto, volentieri, bene. Il maestro a vedere i frutti mirabili che uscivano dalla sua pianta mercé le sue fatiche, non poté più tenere il segreto, rivelò il tesoro, lo recò alla luce della gloria. Fece sentire la sua alunna ai più stimati della città, ed essi ne rimasero commossi, stupiti, entusiasmati, e questi loro sentimenti propagarono per l'Europa civile, che quei valenti bolognesi avevano corrispondenza con quasi tutti i grandi intelletti d'Europa.

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