Kay Rush
giornalista, disc jockey, conduttrice radiofonica, conduttrice televisiva, blogger, disc jockey e scrittrice italiana
Kathleen "Kay" Rush (1961 – vivente), conduttrice televisiva e radiofonica, disc jockey, attrice, scrittrice e blogger statunitense naturalizzata italiana.
Citazioni di Kay Rush
modificaDavid Frati, mangialibri.com.
- [Il seme del desiderio non può certo definirsi un romanzo autobiografico, ma non si può nemmeno negare che tra la protagonista Sandra e te ci siano tante analogie, no?] Onestamente solo i luoghi sono "miei", nel senso che sono posti dove ho vissuto e dove ho tanti ricordi, però credo che la maggior parte degli scrittori scrivAno di posti da loro conosciuti. Per quanto riguarda il resto, non vedo delle somiglianze tra me e Sandra (lei è d'origine italiana, tanto per cominciare, io sono d'origine giapponese). Detto questo, sicuramente c'è qualcosa di me dentro tutti i personaggi del libro. Li ho creati io...
- [Quello della fecondazione artificiale è un tema molto complesso e molto importante: perché hai scelto proprio questo argomento per il tuo romanzo e da straniera cosa pensi delle difficoltà italiane per arrivare a una legge in materia?] L'idea per il romanzo mi è venuta in mente proprio quando ho saputo che in Italia non c'erano delle leggi riguardanti l'I.V.F. Quella che hanno fatto nel 2003 poi è insufficiente. Non aiuta le coppie italiane che hanno delle difficoltà a procreare. Credo che le donne italiane non abbiano ricevuto abbastanza informazione da poter dare un miglior giudizio sull'argomento. Credo che in generale l'Italia sia un paese molto difficile per le donne/mamme/famiglie. La società italiana non rende la vita più facile alle donne che vogliono seguire una carriera e fare le mamme. Infatti, le donne italiane si trovano spesso costrette a lasciare il proprio posto di lavoro quando diventano madri.
- [Da cittadina statunitense che vive in Europa come vivi i diffusissimi luoghi comuni molto negativi sul tuo Paese d'origine?] Non sopporto chi giudica un paese e la sua gente senza esserci mai stato. Chi lo fa è ignorante. Quello che mi da più fastidio è quando i politici usano questi meccanismi per ottenere voti. Comunque succede in tutto il mondo. Nessuno ha l'esclusiva sull'ignoranza. Dovreste sentire cose dicono gli Americani di voi o degli europei... da rabbrividire. Per quanto mi riguarda, io sono europea. Vivo tra Italia, Francia e Spagna da 27 anni. Ho il passaporto italiano, ho sempre pagato le tasse qui, e culturalmente, sono cresciuta in Europa. Negli Stati Uniti (che ho lasciato a 17 anni), mi sento un pesce fuor d'acqua e neanche loro mi trattano come un loro simile quando vi torno. Sono un ex-pat (ex-patriot) perenne.
- [Il tuo libro è anche una dichiarazione d'amore all'Italia: che rapporto hai col nostro Paese e cosa ti piace di più (e di meno) dell'Italia?] Sì, credo che questo mio primo romanzo sia una dichiarazione d'amore verso l’Italia, soprattutto verso Milano, una città che mi ha dato molto. Negli ultimi anni, passo sempre meno tempo in Italia. Ho dei ricordi bellissimi, però ho sempre fatto molta fatica a lavorare lì. Non so perché. Ho ancora un appartamento a Milano dove torno spesso, soprattutto per andare al Teatro alla Scala e per trovare degli amici.
Note
modifica- ↑ Dall'intervista di Gianfranco Gramola, Una donna intraprendente, dalla bellezza disarmante, che adora fare sempre e solo quello che le piace, intervisteromane.net, febbraio 2010.