John Connolly

scrittore irlandese

John Connolly (1968 – vivente), scrittore irlandese.

Tutto ciò che muore

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Nell'auto fa freddo, un freddo di tomba. Preferisco tenere accesa l'aria condizionata per permettere alla temperatura sempre più rigida di tenermi sveglio. Il volume della radio è basso ma riesco comunque a sentire un motivo, vagamente insistente sopra il rombo del motore. È un brano dei primi REM, qualcosa sulle spalle e la pioggia. Mi sono lasciato dietro il ponte di Cornwall da circa dodici chilometri e presto arriverò a South Canaan e poi a Canaan, prima di attraversare il confine del Massachusetts. Davanti a me, il sole splendente si sta affievolendo mentre il giorno scivola lentamente nella sera.

E tenderò le orecchie per udire il latrato di un cane, le sue zampe che raschiano le assi logore, la sua coda che si muove pigramente nell'aria fresca della sera. [...]
O il suono di un paio di scarpe dalla suola di gomma che si perde in lontananza, scomparendo nel buio, accogliendo la pace che giunge alla fine per tutto ciò che muore.

Il ciclo delle stagioni

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La Dodge Intrepid era ferma sotto un boschetto di abeti con il parabrezza rivolto verso il mare, le luci spente e la chiave inserita nel cruscotto per tenere in funzione il riscaldamento. La neve non era ancora arrivata così a sud, ma il terreno era coperto di brina. Poco lontano le onde si frangevano su Ferry Beach, e il loro suono era l'unico a disturbare il silenzio di quella sera d'inverno nel Maine. Un molo galleggiante ondeggiava vicino a riva, carico di pile di nasse per le aragoste. Dietro la rimessa di legno rosso giacevano quattro barche coperte da teli cerati e un catamarano era ormaggiato accanto alla rampa pubblica. Per il resto, il parcheggio era deserto.

E io mi sono fermato accanto alla ringhiera, dove il vecchio si era seduto con il suo cane, dove mia madre si era appoggiata, ancora bella malgrado il passare degli anni, e ho sentito i loro sguardi su di me. [...]
E una mano mi ha toccato la guancia e due labbra soffici si sono unite alle mie e una voce ha detto:
Dormi...
E io ho dormito.

Gente che uccide

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Questo è un mondo a nido d'ape. Nasconde un cuore vuoto.
La verità della natura, ha scritto il filosofo Democrito, si nasconde nelle profondità di miniere e caverne. La stabilità di ciò che vediamo e sentiamo sotto i piedi è un'illusione, poiché questa vita non è quello che sembra. Sotto la superficie ci sono crepe e fenditure e sacche d'aria viziata e intrappolata; stalagmiti e stalattiti e fiumi oscuri non segnati sulle carte che scorrono perennemente verso il basso. È un luogo di caverne e cascate di pietra, un labirinto di tumori cristallini e colonne di ghiaccio dove la storia diventa futuro, l'allora diventa ora.
Perché nel buio assoluto il tempo non ha alcun significato.

Non dice niente, ma mi guarda a lungo, facendo presa con una mano sulla corteccia della betulla accanto a sé, finché comincia ad arretrare anche lui...
"Bird" sussurra lei.
...scomparendo in lontananza, sempre più in profondità...
"Sono incinta"
...giù, giù negli abissi di questo mondo a nido d'ape.

Stanno arrivando.
Stanno arrivando nei loro camioncini e nelle loro automobili, e i pennacchi di fumo bluastro li seguono nell'aria trasparente della notte come macchie sull'anima.
Stanno arrivando con le loro mogli e i loro figli, con le loro amanti e i loro fidanzati, parlando di raccolti e di animali e dei viaggi che faranno; di campane e di catechismo; di abiti nuziali e dei nomi di bambini non ancora nati; di chi ha detto questo e di chi ha detto quello, di cose grandi e piccole, la linfa vitale di mille piccole città come le loro. [...]
Stanno arrivando a vedere l'uomo che brucia.

Ma le lacrime non cessano, e mi ritrovo persino incapace di distinguere chiaramente le erbacce, finché lei non prende la mia mano e comincia a guidare i miei gesti, e insieme lavoriamo gettando via ciò che è brutto e sgradevole e conservando ciò che è bello e che arricchisce, e le nostre mani si toccano, si sfiorano, e la loro presenza è con noi, nella brezza, sui nostri volti e nell'acqua che ci scorre accanto: i bambini scomparsi e i bambini che devono ancora arrivare; l'amore nei ricordi e l'amore che rimane; i perduti e i ritrovati, i vivi e i morti, gli uni accanto agli altri.
Sulla Strada Bianca.

L'angelo delle ossa

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Gli angeli ribelli caddero, avvolti da lingue di fuoco.
E mentre precipitavano nel vuoto il loro tormento era quello di chi diventa cieco al'improvviso, poiché allo stesso modo in cui il buio è più terribile per coloro che hanno conosciuto la luce, l'assenza della grazia è avvertita in modo più acuto da chi un tempo ha goduto del suo calore. Gli angeli gridarono la loro sofferenza e le loro fiamme portarono per la prima volta luce nell'ombra. I più vili fra loro si rifugiarono nelle profondità e lì crearono il mondo in cui dimorare.

La casa non è più silenziosa. Una sedia in cucina emette uno scricchiolio. Una porta si chiude. Sento quelli che potrebbero essere passi e la risata di una bambina. [...]
La campana a vento in corridoio diffonde la sua canzone nella notte immobile e buia, e io sento avvicinarsi una presenza.
Ma noi non ce ne andremo mai.
Va tutto bene, va tutto bene.

Anime morte

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Questo mondo è pieno di cose rotte: cuori spezzati, promesse infrante, persone a pezzi. Il mondo stesso è una costruzione fragile, un luogo dalla struttura a nido d'ape dove il passato penetra nel presente, dove il peso di colpe di sangue e di vecchi peccati devasta le esistenze e costringe i figli a giacere con i resti dei loro padri nelle intricate rovine delle conseguenze.
Io sono spezzato e ho a mia volta spezzato. Ora mi chiedo quanto dolore possa essere inflitto al prossimo prima che l'universo intervenga, prima che una qualche forza esterna decida che è stato sopportato abbastanza. Un tempo pensavo fosse una questione di equilibrio, adesso non ci credo più. Penso che quanto ho fatto sia sproporzionato rispetto a ciò che è stato fatto a me, ma questa è la natura della vendetta. Si intensifica. Non può essere controllata. Una sofferenza chiama l'altra, e così via, finché il dolore originario è praticamente dimenticato nel caos di quello che segue.
Un tempo ero un vendicatore. Non lo sarò più.
Ma questo mondo è pieno di cose rotte.

Qualcosa di freddo gli toccò la pelle, poi la lama affondò nella gola riversando una cascata di sangue sul pavimento, nella buca e sui volti lì in basso.
E gli Uomini Vuoti levarono le braccia verso di lui e lo accolsero nelle loro schiere.

The Reapers

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Originale

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Sometimes, Louis dreams of the Burning Man. He comes to him when the night is at its deepest, when even the sounds of the city have faded, descending from symphonic crescendo to muted nocturne. Louis is not even sure if he is truly asleep when the Burning Man makes his presence felt, for it seems to him that he wakes to the sound of his partner's slow breathing in the bed beside him, a smell in his nostrils that is both familiar yet alien: it is the stink of charred meats allowed to rot, of human fats sizzling in an open flame. If it is a dream, then it is a waking dream, one that occurs in the netherworld between consciousness and absence.

Traduzione

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A volte, Louis sogna l'Uomo che Brucia. Viene a lui nel più profondo della notte, quando anche i suoni della città si sono dileguati, passando da un crescendo sinfonico al silenzio notturno. Louis non è mai certo di essere veramente addormentato quando l'Uomo che Brucia fa avvertire la propria presenza, perché gli sembra di destarsi al suono lieve del respiro del suo compagno nel letto accanto a lui, con un odore nelle narici che gli è insieme famigliare ed alieno: è il puzzo di carne arrostita lasciata marcire, di grassi umani sfrigolanti in un fuoco all'aperto. Se si tratta di un sogno, allora è un sogno ad occhi aperti, di quelli che avvengono negli inferi tra coscienza e assenza."[1]

Originale

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He stopped and looked up at the buildings around him, his eyes moving from window to window, frame to frame. After a time, he nodded, both to himself and the man who he knew was following his progress:
Louis, the killer, the burning man.
Louis, the last of the Reapers.

Traduzione

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Si fermò e guardò in alto verso gli edifici attorno a lui, muovendo gli occhi da finestra a finestra, da cornice a cornice. Dopo un po', annuì, tanto a se stesso quanto all'uomo che – lo sapeva – stava seguendo la sua avanzata:
Louis, il killer, l'uomo che brucia.
Louis, l'ultimo dei Reapers.[1]

Gli Amanti

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Questa non è un'indagine, mi dico. Le indagini riguardano gli altri, non la mia famiglia e neppure me stesso.
Sono disposto a scavare nelle vite degli altri e a scoprire i loro segreti e le menzogne, a volte per denaro, a volte perché è l'unico modo di placare vecchi fantasmi, ma non voglio sondare alla stessa maniera tutto quello che ho sempre creduto sul conto di mia madre e di mio padre.
Sono morti. Che riposino in pace.
Ma ci sono troppi interrogativi irrisolti e troppe contraddizioni nella storia costruita con le loro esistenze, una favola raccontata da loro e continuata da altri. Non posso più permettere che rimangano in sospeso.

Le sostituii il bicchiere con un altro pulito e lo riempii con il miglior vino della California che avevamo.
"Mi fai compagnia?" disse, e quelle parole sembrarono promettere qualcosa di più di un bicchiere alla luce fioca di un bar, chissà quando, in futuro.
"Ma certo" dissi "Molto volentieri".

I tre demoni

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Originale

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Baghdad
16 April 2003

It was Dr. Al-Daini who found the girl, abandoned and alone in the long central corridor. She was almost entirely buried beneath broken glass and shards of pottery, under discarded clothing, and pieces of furniture, and old newspapers used as packing materials. She should have been rendered almost invisible amid the dust and the darkness, but Dr. Al-Daini had spent decades searching for girls such as she, and he picked her out where others might simply have passed over her.

Stefano Bortolussi

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Baghdad, 16 aprile 2003
Fu il Dottor Al-Daini a trovare la ragazza, sola e abbandonata nel lungo corridoio centrale. Era quasi completamente sepolta sotto schegge di vetro e ceramica, indumenti smessi, mobilia e vecchi giornali usati come imballaggi. La polvere e il buio avrebbero dovuto renderla quasi invisibile, ma il Dottor Al-Daini aveva passato decenni alla ricerca di ragazze come lei, e la trovò laddove altri l'avrebbero oltrepassata senza accorgersene.

La rabbia degli angeli

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Originale

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At the time of his dying, at the day and the hour of it, Harlan Vetters summoned his son and his daughter to his besides. The old man’s long grey hair was slayed against the pillow on which he lay, glazed by the lamplight, so that it seemed like the emanations of his departing spirit. His breathing was shallow; longer and longer were the pauses between each intake and exalation, and soon they would cease entirely. The evening gloaming was slowly descending, but the trees were still visible through the bedroom windows, the sentinels of the Great Northern Woods, for old Harlan had always said that he lived at the very edge of the frontier, that his home was the last place before the forest held sway.
It seemed to him now that, as his strenght failed him, so too his power to keep nature at bay was ebbing.

Federico Lopiparo

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Sul letto di morte, nel giorno e nell’ora della sua dipartita, Harlan Vetters chiamò il figlio e la figlia al suo capezzale. I lunghi capelli grigi del vecchio giacevano sul cuscino, accarezzati dalla luce della lampada, così da sembrare le emanazioni del suo spirito, già pronto ad abbandonarlo. Il suo respiro era debole e sempre più lunghe diventavano le pause tra inspirazioni ed espirazioni, pause che tra poco sarebbero del tutto venute meno. Lentamente stava scendendo il crepuscolo, ma dalla finestra della camera da letto gli alberi, le sentinelle dei Gtreat North Woods, erano ancora visibili. Il vecchio Harlan aveva sempre detto di vivere sulla frontiera, che la sua casa segnava il limite oltre il quale la foresta prendeva il sopravvento.
Ormai gli sembrava che, venendogli a mancare le forze, anche la sua capacità di tenere a bada la natura si stesse affievolendo.

Quando furono partiti, rivolsi lo sguardo a nord, come se dalla mia posizione potessi oltrepassare distanze e confini, fino a penetrare nell’oscurità dei Great North Woods.
I boschi, con tutto ciò che vi era sepolto.
Sepolto, e in attesa.

Un'anima che brucia

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Originale

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Gray sea, gray sky, but fire in the woods and the trees aflame. No heat, no smoke, but still the forests burned, crowning with red and yellow and orange; a cold conflagration with the coming of fall, and the leaves resignedly descending. There was mortality in the air, borne on the first hint of winter breezes, the threatening chill of them, and the animals prepared for the coming snows. The foraging had begun, the filling of bellies for leaner times. Hunger would make the more vulnerable creatures take risks in order to feed, and the predators would be waiting. Black spiders squatted at the corners of their webs, not yet slumbering. There were still stray insects to be had, and further trophies to be added to their collections of withered husks. Winter coat grew thick, and fur began to lighten, the better to blend in against the snow. Contrails of geese arrowed the skies like refugees fleeing a coming conflict, abandoning those forced to stay and face what was to came.
The ravens were motionless.

Federico Lopiparo

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Grigio il mare, grigio il cielo, ma fuoco nel bosco e alberi in fiamme. Nessun calore, niente fumo, eppure la foresta bruciava, le fronde incoronate di rosso, giallo e arancione; un freddo incendio, divampato con l'avvicinarsi dell'autunno, mentre le foglie, rassegnate, cadevano a terra. L'aria era carica di morte, portata dal primo accenno di brezze invernali col loro gelo minaccioso e gli animali che si preparavano all'arrivo della neve. Avevano già iniziato a cacciare e a riempirsi la pancia in previsione di tempi più magri. La fame avrebbe costretto le creature più vulnerabili a correrere qualche rischio per nutrirsi e i predatori sarebbero stati lì ad aspettarle. Ragni neri attendevano in agguato agli angoli delle loro tele, non ancora assopiti, nella speranza di acciuffare qualche altro insetto vagante, ulteriori trofei da aggiungere alla loro collezione di gusci appassiti. I manti invernali si stavano facendo più fitti e le pellicce avevano iniziato a schiarirsi, per mimetizzarsi meglio con la neve. Stormi di oche sfrecciavano in cielo come rifugiati decisi a scappare da un conflitto imminente, abbandonando chi era costretto a restare e ad affrontare quanto stava per accadere.
I corvi imperiali erano immobili.

Il Libro delle cose perdute

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Di tutto ciò che fu trovato
e di tutto ciò che fu perduto.

C'era una volta – perché è così che tutte le storie dovrebbero iniziare – un bambino che perse sua madre.
In verità, la stava perdendo da molto tempo. Il male che la stava uccidendo era una cosa strisciante e vigliacca, una malattia che la divorava da dentro, consumandone lentamente la luce interiore cosicché i suoi occhi diventavano ogni giorno meno luminosi e la sua pelle più pallida.

E nel buio David chiuse gli occhi, e tutto ciò che era andato perduto venne ritrovato.

Le porte dell'Inferno si sono aperte

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Uno.
In cui si forma l'universo, che sembra un ottimo punto da cui cominciare.

In principio, per essere ragionevolmente precisi circa 13.7 miliardi di anni fa, c'era un minuscolo puntino. Il puntino, caldissimo e incredibilmente pesante, conteneva tutto ciò che esisteva o sarebbe esistito, concentrato nell'area più ridotta possibile. Pieno com'era, si trovava sotto un'enorme pressione, motivo per cui esplose, sparpagliando debitamente tutto ciò che esisteva o sarebbe esistito per quello che da lì in poi sarebbe diventato l'universo. Gli scienziatoi chiamano questo evento Big Bang, anche se in realtà non ci fu nessun grosso bang perché accadde in ogni luogo e tutto in una volta.

Il multiverso era incommensurabilmente vasto, pensava Nurd, ma era ancora piccolo quanto bastava perché due persone come lui e Samuel si incontrassero e facessero amicizia.
Nurd e Schifo partirono insieme e l'auto si rimpicciolì fino a scomparire all'orizzonte. Tutto ciò che restava a indicare che qualcuno era stato lì erano un trono, uno scettro e una vecchia corona arrugginita.

Hell's Bells

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Originale

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1 – IN WHICH WE FIND OURSELVES IN HELL, BUT ONLY TEMPORARILY, SO IT'S NOT BAD AT ALL.
The place generally referred to as Hell but also known variously ad Hades, the Kingdom of Fire, Old Nick's Place, and assorted other names designed to indicate that this is not somewhere in which you might want to spend eternity, let alone a short vacation, was in a state of turmoil. Its ruler, its dark king, was unwell, and by "unwell" I mean mad as a parade of March hares.

Traduzione

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Capitolo 1 – NEL QUALE CI RITROVIAMO TUTTI QUANTI ALL'INFERNO, MA SOLO TEMPORANEAMENTE, PER CUI LE COSE NON VANNO POI TANTO MALE.
Il luogo a cui generalmente ci riferiamo come Inferno, conosciuto altresì come Ade, Regno del Fuoco o il Posto del Vecchio Nick, assieme ad altri nomi assortiti volti a segnalare che questa non è una zona nella quale si dovrebbe voler passare l'eternità, ma al massimo una breve vacanza, si trovava in uno stato di grande confusione. Il suo dominatore, il suo oscuro signore, non stava bene, e con "non bene" intendo dire che era pazzo come una schiera di lepri marzoline.

Originale

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The Watcher departed, and the Great Malevolence closed his eyes, allowing his consciousness to roam across the universes, touching those who were most like himself, evil creatures intent upon doing harm to others and in each mind he left a single order.
SEEK THE ATOMS. SEEK THE ATOMS WITH THE BLUE GLOW. FIND HER...

Traduzione

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L'Osservatore se ne andò, e il Grande Malevolo chiuse gli occhi, lasciando che la sua coscienza si proiettasse attraverso gli universi, sino a toccare quelli più simili a lui stesso, creature malvagie intente a colpirsi l'un l'altra, e in ciascuna mente lasciò un singolo comando.
CERCATE GLI ATOMI. CERCATE GLI ATOMI CON IL BAGLIORE AZZURRO. TROVATELA...

Bad Men

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Originale

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Moloch dreams.
In the darkness of a Virginia prison cell, he stirs like an old demon goaded by memories of its lost humanity. The dream presses upon him once more, the First Dream, for in it lies his beginning, and his end.

Traduzione

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Moloch sogna.
Nell'oscurità di una cella di prigione in Virginia, si agita come un vecchio demone pungolato dalle memorie della propria umanità perduta. Il sogno preme su di lui ancora una volta, il Primo Sogno, perché in esso giace il suo inizio, e la sua fine.[2]

  1. a b Il romanzo The Reapers è ancora inedito in Italia.
  2. Il romanzo Bad Men è ancora inedito in Italia.

Bibliografia

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  • (EN) John Connolly, Bad Men, Hodder & Stoughton, 2003.
  • (EN) John Connolly, Hell's Bells, Hodder & Stoughton, 2011.
  • (EN) John Connolly, The Reapers, Hodder & Stoughton, 2008.
  • John Connolly, Anime morte (The Unquiet, 2007), traduzione di Stefano Bortolussi, Rizzoli, 2007.
  • John Connolly, Gente che uccide (The Killing Kind, 2001), traduzione di Stefano Bortolussi, Rizzoli, 2002.
  • John Connolly, Gli Amanti (The Lovers, 2009), traduzione di Paola Bertante, Rizzoli, 2010.
  • John Connolly, I tre demoni (The Whisperers), traduzione di Stefano Bortolussi, TimeCrime ed., 2014.
  • John Connolly, Il Libro delle cose perdute (The Book of Lost Things, 2006), traduzione di Stefano Bortolussi, Rizzoli, 2008.
  • John Connolly, L'angelo delle ossa (The Black Angel, 2005), traduzione di Stefano Bortolussi, Rizzoli, 2006.
  • John Connolly, La rabbia degli angeli (The Wrath of Angels), traduzione di Federico Lopiparo, TimeCrime ed., 2014.
  • John Connolly, Le porte dell'Inferno si sono aperte (The Gates, 2009), traduzione di Andrea Carlo Cappi, Salani, 2010.
  • John Connolly, Palude (The White Road, 2003), traduzione di Stefano Bortolussi, Rizzoli, 2004.
  • John Connolly, Tutto ciò che muore (Every Dead Thing, 1999), traduzione di Stefano Bortolussi, Rizzoli, 2000.
  • John Connolly, Un'anima che brucia (The Burning Soul), traduzione di Federico Lopiparo, TimeCrime ed., 2014.

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