Jenny Erpenbeck

scrittrice e regista teatrale tedesca

Jenny Erpenbeck (1967 – vivente), scrittrice e regista teatrale tedesca.

Jenny Erpenbeck nel 2021

Anna Chiarloni, lindiceonline.it, 1º giugno 2017.

  • [Leggendo Voci del verbo andare si percepisce un'esperienza diretta col mondo dei profughi. Ci si sbaglia?] No, è proprio così. Riflettendo sulle biografie spezzate, su identità ed esistenza mi sono avvicinata ai profughi africani. Per un intero anno li ho seguiti nella loro vita quotidiana, nel loro peregrinare da un quartiere all'altro di Berlino. Mi ha colpito vedere come riuscivano a sopravvivere a quell'eterna attesa dei documenti, con quante angosce dovessero confrontarsi, e cercavo di capire cosa li tenesse in vita.
  • [Le voci dei profughi narrano di un perdurante sfruttamento capitalista in Africa, dunque nulla è cambiato?] Purtroppo la globalizzazione va sempre in un verso solo: globale diventa il profitto delle grandi multinazionali che in tutto il mondo viene fatto a spese delle popolazioni locali. E alla gente che proviene da quei paesi, obbligata a fuggire a causa dello sfruttamento delle loro terre e proprio a queste persone noi neghiamo asilo! Ma l'anelito verso l'uguaglianza è irresistibile, ci vorrà tempo prima che si realizzi e in certe situazioni potrebbe anche comportare l'uso della violenza. Non so prevedere quando tutto ciò potrebbe verificarsi. Ma certo non tutti i poveri del mondo continueranno a tacere come agnelli di fronte all'esclusione perenne, non dico dal benessere ma almeno da quel minimo necessario per vivere.
  • [Restiamo in Germania. La generosità del suo protagonista – Richard – sembra rimandare alla nota locuzione, anno 2015, di Angela Merkel: "Ce la faremo!"] Le parole della cancelliera mi sono sembrate davvero notevoli: lei ha reagito spontaneamente come essere umano proponendo l'unica cosa ragionevole, ossia evitare quella certa isteria in cui stava scadendo il dibattito. Purtroppo nel frattempo diverse pressioni l'hanno costretta a retrocedere. D'altra parte i cambiamenti giuridici dello status dei profughi sono possibili solo se tutti gli europei si siedono intorno ad un tavolo con lo stesso intento. Finora chi si è mosso per una pacifica integrazione dei nuovi arrivati in Germania sono soprattutto le organizzazioni private.

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