James A. Serpell (1952 – vivente), zoologo e professore universitario statunitense.

  • A mio parere, sarebbe egualmente irrealistico immaginare di poter arrivare un giorno a una diffusione mondiale del vegetarianismo, con la cessazione definitiva dello sfruttamento economico degli animali e del nostro ambiente. In tal senso, il paradiso non può essere riconquistato, perché in realtà non è mai esistito. Ciononostante, è chiaro che non possiamo continuare a trattare il mondo, e quanto vi è contenuto, come un gigantesco supermercato. Le ideologie che avallano lo sfruttamento sfrenato di questo pianeta sono pericolose. Minacciano la nostra sopravvivenza non solo a causa dei danni irreparabili che causano, ma anche perché rifiutano, soffocano e corrompono i sentimenti e la morale. Fortunatamente, e in gran parte proprio a causa dei nostri eccessi del passato, gli argomenti etici fondati sui principi dell'empatia, dell'altruismo e gli obiettivi economici basati sugli interessi umani a lungo termine cominciano finalmente a convergere. È auspicabile che da questa unione nasca un compromesso ragionevole e responsabile.[1]
  1. Da In the Company of Animals: A Study of Human-Animal Relationships; citato in Matthieu Ricard, Sei un animale!, traduzione di Sergio Orrao, Sperling & Kupfer, Milano, 2016, p. 295. ISBN 978-88-200-6028-2

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