Jack Shafer
giornalista statunitense
Jack Shafer (1957 – vivente), giornalista statunitense.
Citazioni in ordine temporale.
- [Su Donald Trump] Se il suo stile di disinformazione vi sembra familiare è perché di fatto lo è: quest'uomo è quello zio strambo che tutti hanno, lo zio che afferma e ripete costantemente le più false e sensazionali bufale.
- If his style of misinformation seems familiar, it should: The man is everybody's loopy uncle, constantly repeating and asserting the most spurious and sensational misinformation.[1]
- [Sulle elezioni presidenziali negli Stati Uniti d'America del 2016] L'elezione di Trump non rende inutili le scoperte giornalistiche sul suo conte pubblicate in campagna elettorale. Il compito del giornalismo è dare delle indicazioni stradali. Non può e non deve funzionare come un pilota automatico. Gli elettori sono liberi di leggere o ignorare le scoperte che pubblicano i giornali, oppure assorbirne le conclusioni e poi votare un candidato che contraddice quello in cui credono e che è stato "smontato" dalla stampa. Comportarsi in maniera sciocca è un diritto inalienabile in una democrazia rappresentativa.[2]
- So the election of Trump doesn't render the many journalistic findings published during the campaign worthless. Journalism at its best can provide only a set of traffic advisories. It is not and it can't be an autopilot for life's trip. Voters are free to read or ignore the press corps' findings and even, as the Cook Political Report points out, absorb and agree with those reports and then cast ballots that contradict what's been reported and what they believe. Being stupid is an inalienable right in a representative democracy.[3]
Note
modifica- ↑ (EN) Da The Donald Trump Forwarded Email Presidential Campaign, Politico.com, 22 febbraio 2016.
- ↑ Tradotto in Secondo giorno dopo Trump, IlPost.it, 10 novembre 2016.
- ↑ (EN) Da Trump Was Not a Media Fail, Politico.com, 9 novembre 2016.
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