Indipendentismo siciliano

corrente politica siciliana

Citazioni sull'indipendentismo siciliano, o anche separatismo siciliano.

Bandiera dell'EVIS, Esercito volontario per l'indipendenza della Sicilia
  • Nel separatismo erano mescolati ragioni antiche e motivi nuovi: esso era l'espressione di uno stato d'animo tradizionale di ostilità e di protesta nei confronti di quel governo di Roma che, sin dall'Unità, aveva sempre ignorato i bisogni dell'isola. (Giuseppe Mammarella)
  • Sostenuto da forze apertamente reazionarie, soprattutto dai grandi latifondisti e strettamente collegato con la mafia, che aveva ripreso forza e autorità dopo il 1943[1], il separatismo tendeva soprattutto ad isolare la Sicilia dal moto di rinnovamento nazionale che scaturiva dall'avanzata di nuove forze politiche e sociali. (Giuseppe Mammarella)

Giuseppe Longo modifica

  • I capi separatisti, ch'erano uomini intelligenti, avrebbero compiuto il loro dovere quando, deposta la grande illusione [dell'indipendentismo], avessero fatto fronte per impedire che forze estranee si inserissero nel momento critico nella vita della loro regione. Avrebbero compiuto il loro dovere quando avessero fatto la voce grossa e avessero raccolto le loro forze per portare l'isola a quello stato di progresso che non poteva essere sollecitato ed attuato se non dagli stessi siciliani. Il problema era di organizzazione. Non si lamentino più i siciliani del disinteresse del Governo, – si ammoniva da più parti – ma organizzino le forze per la conquista del Governo. Diventino insomma un peso decisivo nella vita di tutto il Paese, perché il piatto meridionale della bilancia non salti in aria. Con o senza Finocchiaro-Aprile[2].
  • Il separatismo era una cosa seria e non lo era. Era una cosa seria in quanto, approfittando del trambusto e del disagio economico, riusciva a far proseliti e turbava lo sforzo ricostruttivo. Non era una cosa seria, perché a un certo punto quei siciliani, svegliandosi dal sonno incubo, si sarebbero ricordati di essere italiani, di parlare italiano, di avere combattuto sul Piave con le loro fanterie, in difesa della Patria comune e, generosi quali sono, si sarebbero accorti di avere commesso un altro errore proprio nel momento in cui la Patria avvilita, battuta, dilaniata nelle sue viscere da odi fraterni, aveva bisogno di tutti i suoi figli per salvarsi. Ed allora avrebbero buttato a mare il separatismo.
  • Il separatismo fu il primo tentativo, storicamente accertato, che i siciliani facessero, di credere in se stessi. Ma era un atto insincero, oltreché un errore. Quanto sarebbe stato meglio, invece, che tutte queste forze, le quali tendevano, in uno sforzo eccentrico a disgregare l'unità del Paese, fossero state volte a far credere a questa unità.

Note modifica

  1. Dopo la caduta del fascismo.
  2. Andrea Finocchiaro Aprile (1878 – 1964), leader del Movimento per l'Indipendenza della Sicilia.

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