Il ragazzo di campagna

film del 1984 diretto da Castellano e Pipolo

Il ragazzo di campagna

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Titolo originale

Il ragazzo di campagna

Lingua originale italiano
Paese Italia
Anno 1984
Genere comico
Regia Franco Castellano, Giuseppe Moccia
Sceneggiatura Franco Castellano, Giuseppe Moccia
Produttore Achille Manzotti
Interpreti e personaggi

Il ragazzo di campagna, film del 1984 con Renato Pozzetto, regia di Franco Castellano e Giuseppe Moccia.

  • La città l'è piena di tentazioni, l'è tentacolare! (La madre di Artemio)
  • Eh be' insomma, il treno è sempre il treno, eh. (Artemio)
  • Ma è possibile che tutte le volte che muore un gatto tu mi cucini il coniglio?!? (Artemio)
  • In città non si vive di solo smog. (Artemio)
  • Sì rubo, rubo... Ma a chi rubo? A chi c'ha qualcosa! A chi non c'ha niente, non ci rubo niente! (Severino)
  • Ho interessanti prospettive per il futuro! (Artemio)
  • Ecco qua: tavolo ribaltabile, taac... sedia rotante, taac... posto per commensali che non ci sono, taac... tovaglia metro... taac tac, tac tac... piatto Fabriano, tovagliolo extra strong, bicchiere di plastica, taac... vino cartonato, taac... spaghetti pronto uso, contorno surgelato, taac... tonno e grissini per tagliarlo, taac, tac. Ah, questa si che è vita... taac... (Artemio)
  • Ma come? Lei non mi ha lasciato morire nell'acqua, per affogarmi nella merda?! (Artemio)

Dialoghi

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  • Madre di Artemio: Oggi l'è il quindici del mese, ti devo tagliare le unghie
    Artemio: Ma come, le abbiamo già tagliate il mese scorso...
    Madre di Artemio: Quelle del piede sinistro! Ma quelle del piede destro sono due mesi che non le tagliamo... Come mai ti compri delle scarpe così grosse poi...
    Artemio: Perché sono un contadino, scarpe grosse e cervello fino. Mi fanno l'effetto del fosforo.
    Madre di Artemio: Allora gioia bella te s'è un genio!
    Artemio: Ueh mamma... fa' attenzione. [Mentre la madre gli taglia le unghie con un paio di cesoie]
    Artemio [dopo che un unghia vagante ha appena rotto un vaso di vetro]: No mamma lascia stare è un lavoro pericoloso. Lo faccio fare in officina, sono più tranquillo.
  • [Avendo saputo che quel giorno è il suo compleanno]
    Artemio : Ma quanti anni ho, trentasei, trentasette... ho perso il conto...
    Madre di Artemio: Quaranta.
    Artemio: Ma come quaranta, davvero?
    Madre di Artemio: Ma vuoi che non lo so. Ti te se nato l'anno che il tuo povero papà ha piantato il castagno sul confine del terreno, ti te ghe la stessa età del castagno, quaranta anni precisi, te capì.
    Artemio [intristendosi]: 40 anni... E proprio come il castagno sono rimasto qui dove mi avete piantato, e loro fanno la torta... fanno la festa per festeggiare quarant'anni passati qui i mezzo agli zulù a consumare la mia giovinezza, ma andate affanculo!
  • Madre di Artemio: Ma sü un po' di alegria! Il buon giorno si vede dal mattino.
    Artemio: E infatti, io sto caricando letame... poi trasporto il letame... poi spargo il letame... praticamente una giornata di merda!
  • Contadina [dopo essersi sputata sulle mani]: Artemio, come sei bello, come sei giovane, hai la bellezza dell'asino, ogni volta che ti vedo mi innamoro!
    [Quindi la contandina mette le mani sul viso di Artemio] Artemio: Che schifo!
    Contadina: Non sono bella ma sono ricca!
    Artemio: Sei ricca da fare schifo!
  • Artemio: Quarant'anni per un uomo sono l'ultima spiaggia!
    Madre di Artemio: Oh signur vuole andare al mare! Ma tu non sai nuotare!
  • [Dialogo al telefono]
    Severino: Ah sì mi ricordo, sei quello biondo che c'ha la faccia da pirla?
    Artemio: Ma io non sono biondo!
    Severino: Allora mi ricordo fortemente la faccia.
  • Severino: Senti un po', hai fame? Vorresti mangiare qualche cosa?
    Artemio: Eh... è da stamattina che non mangio!
    Severino: Bestia non c'ho niente. Vorresti bere, non so, un bicchiere di latte?
    Artemio: Be' un bicchiere di latte non si rifiuta mai!
    Severino: Bestia non ho bicchiere né latte! Ue' ma sei venuto a casa mia a mangiare e a bere a sbafo? Ma cosa vuoi?!?
  • Severino: Senti, ti piace la metropoli?
    Artemio: Eh Sì!
    Severino: Ma va?
    Artemio: Eh!
    Severino: Eh, è come essere in città!
    Artemio: Eh sì!
  • Severino: Bravo, guidi bene! Rallenta adesso, eh!
    Artemio:[Accelerando] Adesso veloce?
    Severino: No rallenta, rallenta, rallenta, fermati! oh, fermati!
    Artemio: Ah, ho capito [Guardando il cantiere] Facciamo i muratori?
    Severino: No basta finito il lavoro, basta. Tieni questa è tua, vedi, e questa invece è mia.
    Artemio: Ah ho capito... Al ladro!! Al ladro!! Al ladro!!!
    Severino: [ Cercando di chiudere la bocca a Artemio] Silenzio! Ci arrestano.
    Artemio: A te ti arrestano! A te ti arrestano!
    Severino: Anche a te ti arrestano! Abbiamo rubato insieme!
    Artemio: Ma non ti vergogni a andare in giro a scippare la povera gente?
    Severino: Uè, Uè... Ma cosa c'entro? Che sistema è questo di prendermi di petto come un delinquente? Vergogna! Ho tentato di fare un lavoro onesto, ma non ce l'ho fatta. Provaci te! Provaci! Si, rubo, rubo, ma a chi rubo? A chi c'ha qualcosa! A chi non c'ha niente non ci rubo niente io, eh uè. Vergogna delle vergogne... eh porca miseria! [Sale sul motorino scorreggiando] A quella li gli ho portato via la borsa perché aveva una borsa! Se non aveva una borsa cosa gli portavo via? Gli portavo via un braccio? [Mette in moto il motorino e si appresta a andarsene] Voglio dirti di più... Tingiti i capelli di biondo, faccia da pirla!!!
  • Artemio: Che vestito ti sei messa?
    Angela: Non è un vestito, è un pigiama!
    Artemio: Ah! Stai molto bene.
    Angela: Grazie.
    Artemio: Perché il bianco fa risaltare tutto!
    Angela: Tutto cosa?
    Artemio: Eh be', tutto... tutto l'arredamento!
  • [Artemio chiude a chiave la camera da letto di Angela]
    Angela: Cosa fai?
    Artemio: Mi sono chiuso fuori.
    Angela: E perché?
    Artemio: Così sto dentro.
  • [Artemio comunica alla mamma di essersi innamorato di una ragazza di città]
    Artemio: Mamma è una brava ragazza, è diplomata!
    Madre di Artemio: Allora l'è un putanun!
  • [Artemio ha bisogno di soldi e va a donare il sangue]
    Artemio: Quanto lo pagate il sangue al litro?
    Medico: Quaranta mila.
    Artemio: Me ne tolga tre litri.
  • Spacciatore: Sei contento che ti do una chance?
    Artemio: Eh be' si eh! Solo che non saprei dove metterla, ho la casa piccola. È ingombrante?
  • [Artemio sta pagando in anticipo le spese per la casa... dopo aver preso soldi in varie parti degli abiti, tra cui anche le scarpe, si infila una mano nelle mutande...]
    Proprietario di casa: Ma tiene i soldi anche lì?
    Artemio: No no, mi sto toccando per scaramanzia!
  • Intervistatore: Scusi? Lei cambierebbe il suo fustino con due qualsiasi?
    Artemio: Eh sì
    Regista: Stop stop fermi signorina cancelli tutto! Ma che fa? è impazzito? Perché ha detto di sì? Non l' ha letto il copione? Lei deve dire no! NO!
    Artemio: No io il copione non l' ho letto ma mica bisogna andare all' università per capire che è un cambio vantaggioso, io ci guadagno, è lui che ci perde!
    Regista: No, lei deve dire no!
    Artemio: Scusi eh! Lei non cambierebbe 1000 lire delle sue con 2000 delle mie? Sì!
    Regista: Senta, lei non è pagato per ragionare, è pagato per fare della pubblicità!
    Artemio: Vabè, ma per centomila lire che mi date devo fare la figura dell'imbecille?
    Regista: Basta, stia zitto, dica esattamente la battuta che c'è sul copione, intesi? D' accordo? Daccapo! È pronto?
    Artemio: Sì, pronto.
    regista: Pronti, motore, ciack, azione!
    intervistatore: Scusi? Lei cambierebbe il suo fustino con due qualsiasi?
    Artemio: ...io li cambierei ma quello là non vuole... Senta guardi è più forte di me, io non ce la faccio!
    regista: Basta! Cacciatemelo via! toglietemelo dai piedi!
  • [Dopo che Severino è sceso dalla vespa e ha scoreggiato]
    Artemio: Severino!
    Severino: Artemio! Ma come hai fatto a riconoscermi?
    Artemio: Eh, dalla voce!

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